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Il valzer delle candele

Urs Fischer «arde in effigie» Bonami e Moretti

Si rinnova a due anni di distanza l’appuntamento con un artista contemporaneo «special guest» per la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini: dopo Jeff Koons, è la volta di Urs Fischer (Zurigo, 1973) protagonista della mostra «In Florence» a cura di Francesco Bonami, nel progetto ideato dall’antiquario Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, e con l’appoggio del sindaco Dario Nardella.

Colto sperimentatore, capace di mescolare, nota Risaliti «il monumentale con l’ironico, il totemico col burlesco», Fischer, artista a tutto tondo per interessi che spaziano dalla pittura alla scultura, dal design all’editoria, espone nella città che ha ricercato fin dal Rinascimento la bellezza nella perfezione della forma, lavori che indagano invece il «senza forma», l’entropia e l’imperfezione. Un atteggiamento che non è provocazione fine a se stessa ma «strumento per raccontare storie nuove», spiega Bonami.

Al centro di Piazza della Signoria, Fischer pone infatti un grande totem, elogio della semplicità e della primordialità dell’arte. Infatti, avvicinandosi, la superficie costituita da una montagna di palline in alluminio appare impressa delle sue impronte digitali, traduzione di quelle poste su piccoli modelli di creta preparati nel suo studio.

Nell’Arengario di Palazzo Vecchio, che nel 2015 aveva ospitato la controversa scultura di Jeff Koons, due figure in cera raffiguranti Bonami e Moretti, a ribadire un elemento biografico ricorrente nelle sue opere. Figure che si consumano lentamente nella durata dell’esposizione, dal 22 settembre al 21 gennaio, fino a divenire blocchi informi, e che ci rimandano a quelle della Biennale di Venezia del 2011 dove, alla Corderie dell’Arsenale, svettava «Il ratto delle Sabine» di Giambologna  a grandezza naturale, anch’esso in forma di candela.

Nell’ambito di linguaggi contemporanei che si servono appunto della copia, della ripetizione e dell’appropriazione, per esprimere significati «altri», le opere di Fischer riportano l’osservatore a un tema di antica tradizione, quello della caducità e della precarietà, con la differenza che, rispetto a Venezia, la riflessione fiorentina si appunta maggiormente sulla condizione umana, tingendosi quindi, pur nell’ironia, di un tono struggente.

Laura Lombardi, 03 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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Il valzer delle candele | Laura Lombardi

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