«Il richiamo», 2020, di Stefano Di Stasio

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«Il richiamo», 2020, di Stefano Di Stasio

Il trittico del Museo Fico

Nell'istituzione di via Cigna le grafiche di Fico, Di Stasio e gli scatti di Pierson

Il MEF-Museo Ettore Fico propone tre mostre nel mese di novembre, tutte a cura del direttore Andrea Busto. La prima, «Ettore Fico. L’opera disegnata dal 1955 al 2004», presenta una selezione delle oltre 2mila opere grafiche del maestro cui è intitolato il museo. A matita, carboncino, inchiostro e pennarello, le opere su carta di Ettore Fico sono riflessioni intime, poetiche e senza tempo, prive di riferimenti a fatti politici o sociali. Quella dell’artista è una tecnica poco conosciuta, che descrive la natura, i paesaggi e gli oggetti delle nature morte in modo esemplare.

La seconda esposizione, «Stefano Di Stasio. Un attimo di eternità», presenta invece una raccolta di opere del pittore nato a Napoli nel 1948, cresciuto e formatosi a Roma. Nonostante siano estremamente dettagliati nei particolari ed evidenti nella rappresentazione, i suoi lavori risultano non sempre decifrabili facilmente, carichi di simbologie, allusioni e citazioni. Di Stasio attinge a piene mani dalla storia dell’arte, soprattutto italiana, che elabora secondo la sua personale visione.

Infine dal 5 novembre il Mef ospita anche la prima personale italiana del fotografo e artista statunitense Jack Pierson. Sono quattordici le opere realizzate per la mostra, appartenenti alla serie «Word Sculptures»: si tratta di frasi composte con grandi caratteri recuperati dalle insegne di vecchi cinema, casinò, supermercati e fabbriche dimesse, che evocano molteplici significati, con radici estetiche nella cultura Pop degli anni Sessanta. Un corpus unitario, più concettuale che figurativo.

«Il richiamo», 2020, di Stefano Di Stasio

Carlotta de Volpi, 05 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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Il trittico del Museo Fico | Carlotta de Volpi

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