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Il potere degli oggetti

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Redazione GDA

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Joel Meyerowitz è celebre nel mondo come street photographer, paesaggista e come uno dei protagonisti, insieme a William Eggleston, Stephen Shore e Richard Misrach, della rivoluzione del colore avviatasi negli anni Settanta

Stabilitosi in Toscana da alcuni anni, Meyerowitz (New York, 1938) rivela oggi un altro volto, certo meno noto, della sua produzione, in una mostra aperta fino al primo febbraio nel neonato Spazio Damiani-Fotografia d’Autore, in via dello Scalo 3/2. 

Nato dall’iniziativa dell’editore Damiani, che da Bologna si è aperto al mondo e oggi vuole portare una base espositiva nel capoluogo emiliano, la galleria ospita infatti una ventina di immagini che hanno come soggetto gli oggetti appartenuti a Giorgio Morandi, presenti ancora oggi nella sua casa museo di via Fondazza e fotografati dal maestro americano nel corso del 2015 (una fotografia è stata donata alla collezione del Museo Morandi).

«Morandi’s Objects» è infatti il titolo della mostra, e del volume che la accompagna (116 pp., 65 immagini, € 45,00), un libro composto da un numero molto maggiore di scatti, introdotto da un testo di Maggie Barrett e pubblicato anche in edizione limitata di 25 copie contenenti una tiratura firmata e numerata di Meyerowitz.

Il fotografo americano ha cercato, secondo le sue parole, di rispondere alla domanda «qual è il segreto di questi oggetti che hanno tenuto Morandi sotto il loro potere per tutta la vita?». Incantato anch’egli dalla luce e dalle forme, Meyerowitz si è a sua volta lasciato guidare dalle 260 tra bottiglie, vasi, scatole per realizzare una sorta di ritratto di ogni singolo oggetto, caratterizzato individualmente, messo in posa come un personaggio, dietro al quale sembra sempre apparire il profilo silente del pittore bolognese. 

«Morandi’s Objects, Split Head», 2015

Redazione GDA, 23 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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