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Il pittore schivo

Michela Moro

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Costruito nel 1905 nello stile neomedievale tipico del periodo, affacciato sul lungolago, il Palazzo delle Paure fino al 1964 è stato sede dell’Intendenza di Finanza, del Catasto e della Dogana, da qui il suo curioso e pertinente nome.

L’edificio dalla facciata in bugnato, con la torre rettangolare, le trifore e lo stemma dei Visconti proveniente dal vicino Pretorio feudale, è stato ristrutturato e inaugurato nel 2012.

Da allora ospita la sezione di arte contemporanea della Galleria Comunale, con opere dei più importanti artisti locali: Vitali, Secomandi, Stefanoni, Chiappori, Gasparini e altre donate al museo da alcuni tra i maggiori artisti italiani come Enrico Castellani, Enrico Baj, Enrico Scanavino, Alik Cavaliere, Mimmo Rotella e Arnaldo Pomodoro.

Al secondo piano si trova la Sezione di Grafica e Fotografia, con le raccolte del Sistema Museale Urbano Lecchese.

In aprile vi è la mostra del solitario e schivo Gaetano Orazio (1954), che propone i suoi dipinti di «realismo espressionista».

Michela Moro, 01 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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Il pittore schivo | Michela Moro

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