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Il palazzo delle mostre genera mostri

Jos de Gruyter (1965) e Harald Thys (1966) artisti belgi che lavorano insieme dal 1987, sono proposti per la prima volta da un’istituzione italiana, la Triennale di Milano, dal 28 gennaio al 19 marzo

Con il titolo «Elegantia» e a cura di Francesco Garutti con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti, la mostra è ideata in rapporto diretto con gli spazi del Palazzo dell’Arte e «immaginata come una messa in scena dell’idea stessa di mostra, una sorta di riflesso mentale e di miraggio artificiale di un allestimento», racconta Garutti. Di certo stimolata dal confronto con uno luogo a sua volta carico di storia espositiva, la mostra, prosegue il curatore «è la caricatura di un’architettura, l’immagine di un’esposizione sulle “belle arti” che si rivela, dopo pochi attimi di straniamento, come un catalogo ambiguo di orrori e solo apparenti normalità».

In trent’anni di lavoro comune De Gruyter & Thys hanno dato forma a un corpus di opere eterogeneo e complesso che ha inizio con la produzione di video per includere poi il disegno e la scultura, l’installazione, il suono e la performance. I loro sono mondi paralleli fatti di cataloghi e liste di persone, oggetti, macchine, animali, pezzi di architetture e angoli di città.

Per la Triennale di Milano, gli artisti hanno concepito una serie di teste in gesso e pittura che si allineano lungo la sequenza delle stanze. Si aggiungono alle sagome-sculture metalliche dei «White Elements» (2012-16), a una sequenza di ritratti («Les énigmes de Saarlouis», 2013), a un gruppo di sculture in terra cruda («Der Schlamm von Branst», 2008), agli acquerelli di «Fine Arts», 2015, e a una fontana da interni dalle fattezze umane e meccaniche («De Drie Wijsneuzen», 2013).

Anna Costantini, 09 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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Il palazzo delle mostre genera mostri | Anna Costantini

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