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Il nuovo miracolo annunciato di Christo

Michela Moro

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Camminare sulle acque, passeggiando a piedi nudi sul lago d’Iseo, è uno degli ultimi interventi di Christo, che insieme a Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, ha costituito quel duo unico e perseverante cui è dedicata una mostra nel Museo di Santa Giulia.

L’artista bulgaro naturalizzato americano, nato nel 1935, torna in Lombardia, dove già nel 1970 in piazza Duomo e in piazza Scala a Milano aveva impacchettato i monumenti di Vittorio Emanuele e Leonardo da Vinci. «Ho vissuto in Europa dal 1958 al 1964 e ho visitato bene i laghi italiani, dichiara Christo, l’Iseo è un lago unico, al centro c’è Monte Isola, dove vivono 2.000 persone che potranno quotidianamente camminare sulle acque insieme ai visitatori. Abbiamo scelto i giorni più lunghi dell’anno, dal 18 giugno al 3 luglio, per permettere alle persone di percorrere “The Floating Piers” 24 ore al giorno, senza interruzione. Sarà un camminamento di 3 chilometri da Sulzano a Monte Isola (includendo l’isola di San Paolo) coperto di un tessuto arancione, si avrà sui piedi il fluire delle acque».

Dal 7 aprile al 18 settembre, inoltre, il Museo di Santa Giulia ospita la mostra «Christo and Jeanne-Claude. Water Projects», che racconta come nel corso di cinquant’anni di carriera la coppia abbia lavorato su progetti legati a paesaggi segnati dalla presenza di mare, fiumi, laghi e oceani. «Vogliamo offrire al grande pubblico la possibilità di utilizzare al massimo il museo. Esponiamo disegni e foto di 30 progetti (opere realizzate e non) e i 7 progetti connessi al tema dell’acqua, racconta Germano Celant, curatore dell’intero progetto; non è una mostra passiva: esporremo anche tutto il working process dei «Floating Piers», raccogliendo le immagini che il pubblico scatterà».

Attraverso oltre 150 studi, disegni e collage originali, modelli in scala, fotografie dei progetti realizzati, video e film relativi, si svela un mondo in cui sì c’è bisogno di fortuna, come dice Christo, ma c’è anche una capacità di visione e di tenuta non comune: «Ho realizzato nella mia carriera 22 progetti, 37 non hanno preso ancora vita, spiega l’artista, ma con Jeanne-Claude dicevamo che bisogna sempre riprovare con qualche vecchio progetto, rileggerlo con occhi diversi. Il legame contemporaneo tra arte e tecnologia è fonte di nuove esperienze, anche se cerchiamo di avere sempre dei progetti tecnicamente abbastanza semplici per non aver troppi legami. Questo ad esempio utilizza una tecnologia impensabile negli anni ’70: abbiamo un’illuminazione a batterie che permette ai visitatori di camminare tutta la notte».

Michela Moro, 07 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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