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Beatrice e Nicola Bulgari con Giovanna Melandri

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Beatrice e Nicola Bulgari con Giovanna Melandri

Il MaXXI con Bulgari

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Il Premio MaXXI, che ha alle spalle 15 anni di carriera e contributi importanti alle collezione del museo, si rifonda trasformandosi in MaXXI Bulgari Prize, grazie a una partnership mirata al sostegno della giovane arte contemporanea presentata il 3 ottobre al Bulgari Hotel di Londra, durante Frieze London. Con l’occasione sono stati annunciati i tre finalisti dell’edizione di quest’anno, che a maggio 2018 esporranno al MaXXI le loro opere site specific, per la cura di Giulia Ferracci, mentre a ottobre la giuria internazionale decreterà il vincitore, la cui opera verrà acquisita dal museo.
Il coinvolgimento di Bulgari nel Premio MaXXI è nel solco di collaborazioni di prestigio della maison con artisti contemporanei internazionali come Zaha Hadid e Anish Kapoor, che hanno rivisitato una delle loro icone più apprezzate, l’anello «B.zero1» e, nel caso di Hadid, il celebre motivo «Serpenti» con un’installazione al padiglione Bulgari della Abu Dhabi Art Fair del 2011.
Per quanto riguarda il MaXXI l’incontro era già avvenuto nel 2014 con la mostra «Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968», che poi ha girato il mondo, di cui la maison era main partner.
«C’è una forte affinità tra Bulgari e il MaXXI nella tensione costante verso tutto ciò che è innovazione e sperimentazione», spiega Jean-Christophe Babin, ceo dell’azienda. Il contributo alle spese di gestione e organizzazione del Premio, ha precisato Babin su nostra richiesta, «sarà una cifra molto rilevante poiché si tratta di un progetto complesso, che prevede la selezione dei finalisti, una mostra delle loro opere e la premiazione definitiva, il tutto a cura di una giuria che vanta nomi di altissimo livello». Per Bulgari, aggiunge, entrare in contatto con nuovi talenti sarà «un ulteriore stimolo e fonte di ispirazione, perché nulla come l’arte contemporanea riesce a farci vedere la realtà che ci circonda con occhi diversi, usando un linguaggio a volte sofisticato eppure straordinariamente efficace». Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MaXXI, ricorda che «la partnership pluriennale con Bulgari, di cui sono particolarmente lieta, è davvero la punta di diamante di un percorso intrapreso anni fa dalla Fondazione che ha avuto tappe importanti, come l’ingresso di Enel socio fondatore o le partnership, tra gli altri, con Eni, Mini (Gruppo Bmw), Bnl e Groupama». La Melandri dichiara di credere fermamente nel «grande valore e nelle opportunità che si aprono dalla collaborazione non effimera tra pubblico e privato in ambito culturale. Alla base, ci deve essere la condivisione di progetti, nel rispetto dell’autonomia scientifica dell’istituzione. Allo stesso modo, sono convinta che risorse pubbliche e private debbano e possano crescere insieme».
Le «solide radici romane» di Bulgari, come nel caso di Fendi con la Galleria Borghese, hanno spinto a questa intesa che durerà sei anni e cercherà di dare al Premio un orizzonte internazionale ancora più ampio. Salvo Hou Hanru, direttore artistico di MaXXI, a New York per impegni istituzionali, all’incontro di Londra era presente la giuria al completo: Bartolomeo Pietromarchi, direttore di MaXXI Arte, David Elliott, curatore indipendente, Yuko Hasegawa, direttore artistico del Mot di Tokyo, Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra.

I finalisti in mostra, non più solo italiani ma anche stranieri che negli ultimi due anni si sono distinti in nuovi progetti in Italia in ambito sia pubblico sia privato, sono Invernomuto, nato nel 2003 dall’intesa tra Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, «per la ricerca su questioni sociali e politiche globali attuata tramite l’utilizzo sapiente di un immaginario influenzato da culture pop, capace di rendere il loro lavoro personale e sincero»; la fotografa statunitense Talia Chetrit, «per la sua capacità di reinventare l’uso della fotografia combinando linguaggi tradizionali e contemporanei nella sua interpretazione del rapporto tra corpo, sguardo e identità»; e Diego Marconper aver adottato un approccio originale e poetico alla sperimentazione audiovisiva e all’uso dei generi cinematografici e per la rilettura critica di siti storici».

#MAXXIBulgariPrize

Giovanna Melandri e Jean-Christophe Babin. Foto di Musacchio & Ianniello

Premio MaXXI Bulgari: Diego Marcon Monelle, 2017 Film frame, Produced by In Between Art Film, Courtesy Ermes-Ermes

Premio MaXXI Bulgari: Invernomuto e R-Rua, Mimmo Rotella’s Replicante, (1990) Ph. Giulio Boem. Courtesy of the artists & Pinksummer gallery

Premio MaXXI Bulgari: Talia Chetrit, Plastic Nude, 2016

Invernomuto, Giovanna Melandri e Diego Marcon

Beatrice e Nicola Bulgari con Giovanna Melandri

Federico Castelli Gattinara, 03 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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