Il Maestro di Campo di Giove quasi al completo
Al Munda le 13 tavolette superstiti del Maestro abruzzese sono state riunite in una mostra curata da Federica Zalabra e da Cristiana Pasqualetti

Nel 1902 dalla Chiesa di Sant’Eustachio a Campo di Giove (L’Aquila) furono rubate le 16 tavolette sul santo del cosiddetto Maestro di Campo di Giove. Ad oggi tre risultano disperse, la Collezione Saibene di Milano ne possiede cinque, alle quattro del Munda-Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila l’anno scorso se ne sono aggiunte altre quattro, acquistate dalla Direzione regionale musei d’Abruzzo da una casa d’aste di Colonia.
Dal 26 maggio al 3 settembre il Munda riavvicina le 13 tavolette in una mostra curata dal direttore delegato Federica Zalabra e da Cristiana Pasqualetti dell’Università aquilana. «Le tavolette formavano due sportelli di un oggetto tipico dell’Abruzzo, la “custodia”: quando si apriva i fedeli potevano “leggere” per immagini le storie. Oltre alla statua del santo, che la Diocesi di Sulmona ci presta, ricostruiamo virtualmente come era la “custodia”, con una parte immersiva narriamo il furto, un cartone animato è dedicato alle storie del santo, proponiamo alcune tavolette in 3D per non vedenti», precisa Zalabra.
«Nel 2008 al Maestro di Campo di Giove ho attribuito dipinti murali nella Chiesa di San Francesco a Castelvecchio Subequo, aggiunge Pasqualetti. Una lettura più precisa di un’epigrafe e un nuovo documento permettono di anticipare la cronologia di quei dipinti e delle tavolette agli anni ’70 del Trecento e di comprendere meglio il suo debito verso umbri come il Maestro di Fosso e il Maestro del crocifisso d’argento».