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Il Long Museum fa tris

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Redazione GDA

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I collezionisti cinesi Liu Yiqian e la moglie Wang Wei costruiscono musei allo stesso ritmo incalzante con cui battono ogni record nelle aste internazionali. La coppia di miliardari aprirà il 26 maggio il suo terzo museo in quattro anni, nella metropoli sud-occidentale di Chongqing. Il Long Museum Chongqing è la prima sede dell'istituzione fuori da Shanghai. Municipalità indipendente di più di 30 milioni di abitanti circondata dalla provincia del Sichuan, Chongqing è una delle città più grandi del mondo, ma pochi fuori dalla Cina l'hanno mai sentita nominare. Conosciuta per le sue colline, la cucina speziata e la vicinanza alla Diga delle tre gole (l'impianto con la maggiore capacità di produzione idroelettrica al mondo, completato nel 2006, Ndr), si tratta di un centro commerciale con un'antica cultura e una rinomata accademia d'arte, l'Istituto di belle arti di Sichuan. Molti artisti cinesi contemporanei hanno le loro radici nella città, compresi Luo Zhongli, Yan Xing e Zhou Siwei.

Come accade per le due sedi di Shanghai, aperte nel 2012 nell'area di Pudong e nel 2014 in quella di Xuhui, il Long Museum Chongqing sarà diretto dalla stessa Wang Wei. La sua struttura ricalca quella dei suoi predecessori di Shanghai, con gallerie dedicate all'arte cinese tradizionale, alla pittura rivoluzionaria e all'arte contemporanea. La sede di Chongqing avrà anche un focus sull'arte della regione del Sichuan. Liu, dopo aver abbandonato gli studi alla scuola superiore e aver fatto il tassista, si arricchì nel mercato azionario durante gli anni '80 e '90. Insieme a Wang iniziò a collezionare calligrafie e arte cinese tradizionale. A metà degli anni 2000, la coppia iniziò a comprare opere di artisti contemporanei tra cui Yayoi Kusama e Olafur Eliasson. Lo scorso autunno la coppia ha pagato 170,4 milioni di dollari per il ritratto «Nu couché» (1917-18) di Amedeo Modigliani. «Abbiamo bisogno di collezionare arte straniera in modo che i nostri musei possano essere sullo stesso livello di quelli internazionali», ha dichiarato Wang in gennaio al «Financial Times». Una portavoce del museo non ha specificato se qualcuna delle recenti acquisizioni di maggior valore andrà a Chongqing.

I 10mila metri quadrati del museo occuperanno i primi tre piani del Guohua Financial Centre, un edificio a uso uffici di proprietà di Liu (secondo la società di servizi online Baidu Property). La mostra di apertura proporrà pittura a olio cinese dopo la rivoluzione del 1911 («100 Years of Art History: 1911-2011»). Un allestimento a lungo termine esporrà opere della collezione di artisti da Chongqing e dalla provincia del Sichuan. I curatori stanno inoltre organizzando una mostra di opere in prestito di tre generazioni di artisti del Sichuan.

Mentre il boom di musei nelle città di Shanghai e Pechino ha rallentato negli ultimi anni, stanno sorgendo rapidamente nuove istituzioni nelle città di secondo e terzo piano dell'entroterra, alimentate da una crescente fame di cultura e dall'inarrestabile speculazione immobiliare. A Chongqing si trovano già il Guotai Arts Centre, di proprietà statale, il Chongqing Art Museum e le istituzioni private Chongqing Yu'ao International Art Centre e Changjiang Museum of Contemporary Art, che lo scorso anno hanno lanciato un'ambiziosa biennale di fotografia e video.

La coppia ha dichiarato di avere avuto inizialmente in programma la costruzione di un solo museo, per poi decidere di aprire anche il secondo grazie all'offerta da parte del Governo di uno sconto sul terreno. La portavoce non ha specificato come mai la coppia abbia deciso di aprire una terza sede a Chongqing, oltre al desiderio «di portare una nuova ecologia dell'arte nella Cina del Sud-Ovest». L'edificio comprende un atrio su due piani e uno spazio espositivo con negozio, sala conferenze e gallerie ai due piani superiori. Il museo «sarà la prima collezione d'arte e spazio espositivo e di scambi di Chongqing con standard internazionali, con una location locale ma uno sguardo al mondo esterno», sottolinea la portavoce.

 

I maggiori (e più controversi) acquisti

Coppa Meiyintang (dinastia Ming)

La coppia ha pagato in asta nel 2014 36,3 milioni di dollari con una carta di credito American Express per la coppa in porcellana. Una foto di Liu mentre beve dalla coppa ha creato scompiglio nei media cinesi.

Calligrafia Gong Fu Tie, Su Shi (dinastia Song)

L’autenticità della pergamena, acquistata dalla coppia nel 2013 e pagata 8,2 milioni di dollari, è stata messa in discussione da esperti del Museo di Shanghai. Liu ha replicato con una conferenza stampa per presentare le sue analisi tecniche e difenderne l’autenticità. 

Yogi tibetano in posizione seduta (XI-XII secolo, bronzo)

La coppia ha comprato la scultura, che apparteneva al mercante d’arte asiatica Robert Ellsworth, nel 2015 per 4,9 milioni di dollari. Il giorno prima della vendita la figlia di Liu aveva postato una foto del padre seduto nella posizione del loto. 

Redazione GDA, 17 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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