Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Il Napoleonico, come il Barracco in corso Vittorio Emanuele II, è un vero gioiello e uno di quegli otto piccoli musei gratuiti del Comune di Roma che cittadini e turisti più abituali dovrebbero imparare a conoscere e frequentare di più.
Fino al 31 dicembre ha allestito Minute Visioni, preziosa mostra di micromosaici romani di Sette e Ottocento dalla collezione Ars Antiqua Savelli, un centinaio di pezzi illustrativi del genere, tanto dell’uso in oggetti d’arredo e monili quanto dei principali temi trattati: quadri, tavoli, tabacchiere, placchette, gioielli, fermacarte arricchiti da minutissime tessere con vedute di Roma, paesaggi del Grand Tour, nature morte, raffigurazioni di animali. La collezione romana, tra le più notevoli in ambito internazionale, è affiancata sia dal piccolo pregiato nucleo appartenente al Museo Napoleonico (tra cui due tabacchiere, una parure con placchette di Antonio Aguatti, un fermacarte in marmo nero del Belgio e rari pendenti con emblemi della Prima Repubblica Romana), sia intelligentemente da alcuni dipinti e stampe in diretta relazione con i pezzi, in gran parte in prestito dal Museo di Roma.
Tecnica tipicamente romana, il micromosaico è di gran successo tra fine XVIII e metà XIX secolo, con decine di botteghe specializzate che vendono soprattutto ai giovani nobili di tutta Europa di passaggio in città nel loro Grand Tour formativo. «Il musaico in piccolo è un industrioso e pazientissimo lavoro che ripete la sua origine dall’aver immaginato di filare que’ medesimi smalti di cui si eseguivano i quadri nella basilica di San Pietro» scriveva nel 1847 lo storico Gaetano Moroni, che ne attribuiva l’invenzione a Giacomo Raffaelli.
Le opere che li accompagnano consentono di cogliere affinità iconografiche, formali, riferimenti e prototipi dai quali è presa l’immagine, come per l’acquaforte di Bartolomeo Pinelli di una coppia di danzatori di saltarello. Roma e i suoi monumenti sono ovviamente il tema principe di questi lussuosi souvenir. Tra i pezzi più belli un ovale con Allegoria di Roma: Colosseo e San Pietro separate dalla dea Roma, con tanto di Lupa capitolina e simboli delle arti.
Mostra promossa dalla Sovrintendenza comunale, organizzata dalla Società Mosaici Artistici con il supporto di Zètema e curata da Maria Grazia Branchetti, Fabio Benedettucci e Marco Pupillo.
Articoli precedenti
Tra Foro Romano e Palatino sono stati ritrovati i resti di una lussuosa dimora con una sala per banchetti a forma di grotta e uno straordinario mosaico impreziosito con conchiglie, vetri e tessere blu egizio
Si inizia con l’enigmatico scultore ateniese. Altre due monografiche saranno dedicate a Prassitele e a Skopas
Stéphane Verger nel chiostro di Michelangelo ha fatto eseguire interventi su sette teste di animali antiche (quattro di età adrianea e tre rinascimentali) e ne ha commissionata un’ottava a Elisabetta Benassi
Lo scavo condotto dalla Soprintendenza speciale di Roma ha riportato alla luce strutture in laterizio e un sontuoso apparato decorativo riconducibili a una committenza di altissimo rango, quasi sicuramente imperiale