Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliGrazie ai fondi di World Monuments Fund (con American Express) e Parco Archeologico del Colosseo si è appena concluso il restauro delle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, raccontate ora nella mostra «Il Palatino e il suo giardino segreto. Nel fascino degli Horti Farnesiani» (fino al 28 ottobre), a cura del responsabile del restauro Giuseppe Morganti.
Gli Horti risalgono alla seconda metà del Cinquecento e furono il primo giardino botanico del mondo, con piante mai viste appena sbarcate dalle Americhe, come la yucca e l’agave. Impiantati nel cuore simbolico del potere a Roma fin dai tempi della sua fondazione, furono via via arricchiti con il Ninfeo della pioggia, il Teatro del Fontanone e le due Uccelliere, ma vennero abbandonati col trasferimento dei Farnese alla corte di Parma e molto alterati a partire dal 1870 per gli scavi archeologici.
La mostra ci porta dalla via Nova al limite del Foro Romano, fino alle Uccelliere sul colle Palatino, con pannelli che illustrano impianto e trasformazioni degli Horti nei secoli. Allori, cipressi, tassi, alberi di agrum e rose damascene sono stati ripiantati per l’occasione; nel Ninfeo della pioggia un viaggio nel tempo in 3D e un importante ritorno: quattro grandi marmi, due busti di Daci prigionieri che nel Seicento decoravano il criptoportico del Ninfeo della pioggia e due pezzi della Collezione Farnese del Mann di Napoli, il Barbaro inginocchiato in nero antico e pavonazzetto, già utilizzato come portavaso, e l’Iside fortuna in bigio morato, già in una delle nicchie della scala ai lati del Fontanone.
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