Il festival che connette Savona con il contemporaneo

Fino a gennaio gli eventi di «Connexxion» interesseranno l’intera città

«Tra te e me» (2022) di Mona Lisa Tina
Matteo Fochessati |  | Savona

In occasione della settima edizione del premio Arteam Cup e della mostra, a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati, dei settanta finalisti inaugurata lo scorso 26 novembre nelle sale del Palazzo del Commissario nella Fortezza del Priamar (catalogo Vanillaedizioni) la città di Savona si è aperta alla contaminazione estetica di «Connexxion», Festival diffuso di arte contemporanea. Con l’obiettivo di riconnettere la cittadinanza, ma anche i fruitori esterni dell’evento, con l’intero territorio urbano e la sua peculiare identità storico e artistica, la manifestazione, curata da Livia Savorelli, ha visto infatti il coinvolgimento di istituzioni pubbliche (musei e luoghi d’arte), gallerie e altre realtà private savonesi.

Promosso e realizzato dal Comune di Savona (con il contributo della Fondazione De Mari e di Costa Crociere, che nel giorno inaugurale ha ospitato un evento nei saloni della «Costa Smeralda» e del suo Costa Design Collection Museum-CoDe), il festival ha avuto inizio nei giorni del 25 e 26 novembre con le performance di Francesca Romana Pinzari, Mona Lisa Tina, Camilla Marinoni e Alice Padovani, tutte protagoniste anche di altre azioni nel corso della rassegna, e con l’installazione «Niente sarà più come prima» di Giovanni Gaggia, nella cornice della Cappella Sistina.

Sino al 7 gennaio il festival proporrà diversi altri eventi: laboratori terapeutici e relazionali, mostre, performance, percorsi urbani, l’installazione digitale di Vincenzo Marsiglia e una presentazione di borsette limited edition di Loredana Galante. Una manifestazione articolata che, grazie all’intervento dei dodici artisti invitati dalla curatrice (oltre a quelli già citati: Andrea Bianconi, Eleonora Chiesa, Vanni Cuoghi, L’orMa e Ilaria Margutti), mira a favorire la riscoperta dell’eredità storica e culturale del tessuto urbano savonese attraverso la  funzione rigenerativa dell’arte contemporanea.

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