Il disegno va sempre di moda

La moda, intesa come segno antropologico, è documentata fin dall’antichità, ma è con la fine del XVIII secolo che esordiscono le prime raccolte di modelli in veste di «gazettes». Nel XIX secolo si affermano le riviste specializzate, ma il disegno di moda (da non confondere con i figurini e disegni degli stilisti) assume la sua dignità e autorità di forma d’arte indipendente solo intorno al 1910. Sono gli anni dell’avvento delle riviste che hanno edificato la cultura dell’haute-couture: «Harper’s Bazaar», creato nel 1867 da Mary Louise Booth; «Vogue», voluto nel 1892 da Arthur B. Turnure e dalla milionaria Gertrude Vanderbilt Whitney, fondatrice nel 1931 anche del Whitney Museum, prima periodico dedicato alla vita mondana della Dollar Aristocracy newyorkese e poi trasformato del 1909 dall’editore Condé M. Nast in vera rivista di moda; e «La Gazette du Bon Ton», nata a Parigi nel 1912 per iniziativa di Lucien
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