Il deus ex littera era Adriano Olivetti

A Palazzo Giusiana la mostra per Ivrea Capitale Italiana del Libro esplora il rapporto tra letteratura e arte contemporanea con le opere di Massimo Giannoni e di Paolo Amico

«Galignani Parigi», di Massimo Giannoni
Alessandra Ruffino |  | Ivrea (To)

Edificio di fascino, oggetto di un’accurata opera di recupero, Palazzo Giusiana (già sede dismessa del tribunale) ha riaperto al pubblico in occasione di «Deus ex Littera», mostra che rientra nelle iniziative promosse nel 2022 per celebrare Ivrea Capitale Italiana del Libro. Curata dall’assessore alla Cultura Costanza Casali, l’esposizione (fino all’8 gennaio) esplora il rapporto tra letteratura e arte contemporanea attraverso i dipinti di Massimo Giannoni (Empoli, 1954), noto per le tele dedicate a librerie e biblioteche, e i lavori di Paolo Amico (San Cataldo, 1987), artista che realizza le sue opere utilizzando timbri, macchina per scrivere e penna biro.

Parafrasando l’espressione deus ex machina, il titolo della mostra omaggia Adriano Olivetti, creatore di macchine rivoluzionarie, tra cui la leggendaria Lettera 22, disegnata da Marcello Nizzoli nel 1950. «Le opere esposte, spiega Costanza Casali, per la grande parte realizzate appositamente per la mostra, hanno permesso di porre in risalto tutte le declinazioni della scrittura, dalla penna al pennello e al timbro, sino, per l’appunto, alla macchina per scrivere Lettera 22, simbolo olivettiano per eccellenza».

Nella pittura di Massimo Giannoni astratto e figurativo coesistono con l’intento di dare il senso di una realtà in perenne bilico fra memoria e trasformazione. Le opere di Paolo Amico (alcune presentate nel 2016 in «Ivrea città industriale-Ivrea città per l’arte») includono ritratti di scrittori ed educatori, «Deus ex littera», inedito ritratto del patron Adriano eseguito impiegando cinque timbri Olivetti conservati dall’Associazione Archivio Storico Olivetti e risalenti a periodi diversi, e «Work in progress», opera in cui compare il primo asilo aziendale italiano pensato a misura di bambino e risultante dall’equazione olivettiana «Cultura è progresso».

Esposti a Palazzo Giusiana anche alcuni libri d’arte del Fondo A della Biblioteca Olivetti (tra cui uno di Chagall con dedica autografa ad Adriano) e 47 scatti di autori e autrici contemporanei, raccolti nella mostra «Scrittori in prosa di Mauro Raffini» a cura di Sandra Raffini.

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