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Particolare dei ricami scomposti

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Particolare dei ricami scomposti

Il corredo ricamato di un guerriero daunio

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Si terrà domattina 31 maggio a partire dalle 9,30 nella sala conferenze dell’Iscr il seminario di studio dedicato al restauro dei reperti archeologici della tomba 382 della città romana di Herdonia, vicina alla moderna Ordona, una ventina di chilometri a sud di Foggia. La città è celebre per due battaglie (212 e 210 a.C.) della seconda guerra punica, che videro entrambe le volte i Romani fatti letteralmente a pezzi dalle truppe guidate da Annibale. Dalle fonti sappiamo che oltre al massacro di migliaia di soldati romani, dopo la seconda vittoria il generale cartaginese ordinò l’incendio e la distruzione completa della città, che solo oltre un secolo dopo tornerà a essere municipio romano.

«I ricami del guerriero» mostra aperta dal 13 al 18 giugno a ingresso libero nell'ex Carcere Maschile del San Michele, con visita guidata giornaliera,e riflette sui 70 rarissimi e fragili frammenti di tessuto decorati rinvenuti nel 2012 dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia nella tomba 382 della necropoli in contrada Cavallerizza, a nord est del sito (purtroppo già saccheggiata dai tombaroli). Sono reperti davvero eccezionali in Italia, dove il clima certo non favorisce la conservazione di questo genere di manufatti organici. Vengono qui esposti per la prima volta dopo un delicatissimo lavoro di analisi e di restauro, ovviamente in un apposito climabox, prima di ritornare in Puglia.

Certamente appartenuti al corredo di un nobile guerriero daunio di circa 30-35 anni, risalgono ai primi decenni del IV secolo a.C. e pongono una serie di interrogativi, soprattutto sulla tecnica di realizzazione. La tomba aveva armi offensive e difensive, e sette cinturoni distesi avvolti da tessuti con bordo ricamato, simbolo di rango.
L’intero corredo è stato restaurato nei laboratori dell’Iscr, con particolare attenzione ai tessuti che hanno rivelato diverse tipologie di punti e di motivi decorativi realizzati in filato di lino su lana colorata di marrone. A oggi la tecnica esecutiva della decorazione rimane un mistero, forse un ricamo ad ago, forse a «fili liberi» durante la tessitura. Il restauro, eseguito da Emiliano Catalli e Monica Pastorelli, è stato sostenuto dal contributo dell’Ufficio Federale della Cultura svizzero e dai fondi del Gioco del Lotto.

Particolare dei ricami scomposti

Motivo a foglioline

Rappresentazione ricostruttiva

Restauratori dell'Iscr al lavoro

Federico Castelli Gattinara, 30 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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Il corredo ricamato di un guerriero daunio | Federico Castelli Gattinara

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