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Visione aerea del Colosseo

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Visione aerea del Colosseo

Il Colosseo ritrova la luce

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Era ottobre 2013 quando partì il restauro del Colosseo finanziato con 25 milioni di euro da Diego Della Valle. Oggi la prima tranche di lavori giunge al termine, tutti i prospetti dell’anfiteatro hanno ritrovato il candore caldo del travertino, che i ponteggi lasceranno completamente libero entro il 25 marzo, per la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo.
Anche le cancellate sono in dirittura d’arrivo e al massimo entro l’estate sostituiranno le attuali chiusure a tubi innocenti dei fornici del primo ordine, con due modalità diverse: una definitiva, principalmente sul fronte settentrionale, sulla parte integra del Colosseo, con cancellate a proseguire quelle già in loco; una diversa dove manca il circuito esterno, crollato in antico, orientata a funzioni non solo di barriera ma anche di passaggio. La sicurezza oggi è diventata una priorità e in Soprintendenza si studia una soluzione per realizzare una fascia di rispetto attorno all’anfiteatro. Si pensa a una sorta
di terra di nessuno delimitata da un corrimano esterno, leggero, simile a quello
che circoscrive la Meta Sudans, a qualche metro dal perimetro del monumento, opportunamente segnalato come non valicabile. Perché se per entrare i varchi
sono dotati di metal detector, bisogna evitare di lasciare la possibilità a qualcuno di avvicinarsi alle cancellate facendo passare magari un’arma o altro. C’è poi l’idea, tutta ancora da elaborare e sulla quale si stanno cercando risorse, di completare con una cancellata la pianta originaria del Colosseo, la parte non più esistente. Oggi le fondamenta di questo tratto sono sepolte da un manto di sampietrini, ma piccoli saggi hanno rivelato che non sono scomparse, che potrebbero essere rimesse in luce da uno scavo. La cancellata sarebbe propedeutica a un intervento di grande significato archeologico, ritrovando tutta la traccia della parte crollata. I prossimi restauri riguarderanno la parte interna dell’attico, con finanziamenti propri o con quelli compensativi dei lavori della metro C, al momento bloccati; gli ipogei, con fondi Tod’s, un intervento integrato al lavoro di preparazione per la messa in opera della copertura dell’arena (voluta e finanziata dal Mibact) che andrà in concorso nel 2017; gli ambulacri del I e II livello, sempre con fondi Tod’s, che il soprintendente si augura di far partire entro l’anno. «Per il nuovo centro servizi, spiega Prosperetti, non posso ancora dir nulla perché siamo in fase di ricontrollo e validazione del progetto, per poterlo ribandire entro pochi mesi».

Visione aerea del Colosseo

Federico Castelli Gattinara, 01 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

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Il Colosseo ritrova la luce | Federico Castelli Gattinara

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