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I Vivarini di Romanelli

Mariella Rossi

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Palazzo Sarcinelli ospita la mostra curata da Giandomenico Romanelli,  «I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento». È la prima mai realizzata sui Vivarini, nota famiglia di artisti muranesi, attiva nel Quattrocento, la cui fortuna non fu inferiore a quella dei Bellini. Il percorso presenta la produzione dei tre componenti della famiglia: Antonio Vivarini (1415, 1420-1476, 1484), suo fratello minore Bartolomeo Vivarini (nato nel 1430 e scomparso dopo il 1491) e il figlio di Antonio, Alvise Vivarini (nato tra il 1442 e il 1453 e morto nel 1503-05). Gli elementi di coerenza e di originalità di ciascuno emergono attraverso una selezione di opere, dai grandi polittici alle tavole per devozione privata.

Apre il percorso la prima opera firmata e datata dal capostipite della bottega: il polittico della basilica Eufrasiana di Parenzo. Dalla basilica di San Nicola di Bari arriva la pala di Bartolomeo Vivarini con la «Sacra conversazione». Attraverso le tavole esposte è possibile cogliere il passaggio tra atteggiamenti gotici e sensibilità rinascimentale, nonché l’influenza di alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca. Di Alvise Vivarini sono presenti la «Il Cristo portacroce», della metà degli anni Settanta del XV secolo proveniente dalla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia, e la «Sacra conversazione», prestata dal Museo di Amiens in Piccardia, per la prima volta in Italia.

Mariella Rossi, 07 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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I Vivarini di Romanelli | Mariella Rossi

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