Image

Krzysztof Pomian, 2020. Foto Francesca Mantovani

Image

Krzysztof Pomian, 2020. Foto Francesca Mantovani

I musei, inutili e indispensabili

La storia mondiale del museo (in tre tomi illustrati) è il risultato di decenni di ricerche dello studioso polacco Krzysztof Pomian

Giuseppe Mancini

Leggi i suoi articoli

Una storia mondiale del museo, per di più illustrata. È l’operazione complessa ed esaltante a cui si è dedicato, dopo decenni di ricerche, lo studioso polacco Krzysztof Pomian, oggi 87enne: per lungo tempo docente in Francia (esule per motivi politici dagli anni ’70), dal 2001 direttore del Museo dell’Europa a Bruxelles.

Il risultato sono tre densi tomi, arricchiti da un apparato iconografico che dialoga col testo: due già pubblicati, mentre il terzo dovrà aspettare il 2022. Coprono un arco temporale dilatato. Il primo tomo è dedicato ai prodromi in un passato lontano (egizio, romano, cinese), al museo come «invenzione italiana» nel XV secolo (a Roma, i Musei Capitolini) che poi gradualmente si estese al resto d’Europa.

Il secondo ha come focus l’Europa, dal 1789 rivoluzionario al 1850, ed esamina i casi della Francia, della Spagna, della Gran Bretagna, della Germania. L’ultimo presenterà il resto della sua storia europea e le sue fortune globali, fino ai giorni nostri. Per Pomian il museo è «un luogo piuttosto strano», «al contempo inutile e indispensabile»: inutile perché non assolve a nessuna funzione vitale, ma indispensabile perché una società moderna è inconcepibile senza musei (è «un segno di appartenenza al mondo civilizzato»).

Lo considera un caso speciale, un’evoluzione della categoria più ampia della collezione: una categoria universale, un insieme di oggetti con protezione speciale, conservati in un luogo sicuro, quasi sovrapponibile all’idea stessa di cultura. Il museo è aperto al pubblico, è profano e non legato a rituali religiosi, proiettato al futuro (cioè, dall’esistenza stabile e non effimera); sottrae gli oggetti all’usura e quindi al tempo, trasmette conoscenze alle generazioni che verranno.

Nei primi due tomi, il museo appare nelle sue molteplici varietà: musei d’arte, storici, naturalistici, scientifici e tecnologici. Pomian parte dall’esistenza di 80mila musei, ne illustra la distribuzione spaziale, ne traccia le linee evolutive spiegando il perché del successo del tipo «museo» e dell’espansione in tutto il mondo. 

Le musée, une histoire mondiale, Tome I. Du trésor au musée,
di Krzysztof Pomian, pp. 704, 120 ill. b/n e col., Gallimard, Parigi 2020, € 35

Le musée, une histoire mondiale, Tome II. L’ancrage européen, 1789-1850,
di Krzysztof Pomian, pp. 560, 114 ill. b/n e col., Gallimard, Parigi 2021, € 35

Krzysztof Pomian, 2020. Foto Francesca Mantovani

Giuseppe Mancini, 26 settembre 2021 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Dal 1961 nel sito opera la missione italo-turca dell’Università «La Sapienza» di Roma

La «Rotta di Enea» è stata ufficialmente inserita dal Consiglio d’Europa tra i suoi itinerari culturali

L'architettura di età ellenistica della metropoli anatolica è stata ricostruita per anastilosi

Dopo il restauro e in attesa di una collocazione permanente, a St. Petersburg una mostra sugli antichi mosaici turchi scavati negli anni Trenta

I musei, inutili e indispensabili | Giuseppe Mancini

I musei, inutili e indispensabili | Giuseppe Mancini