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«Lina in a national costume, Orihovo-Vasylivka village, Donetsk» (2018) di Mark Neville ©Mark Neville

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«Lina in a national costume, Orihovo-Vasylivka village, Donetsk» (2018) di Mark Neville ©Mark Neville

I libri fotografici da non perdere

Da Mark Neville sull’Ucraina all’iraniana Mashid Mohadjerin, le urgenze socio-politiche al centro delle pubblicazioni più recenti

Monica Poggi

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Il momento storico che viviamo indirizza l’apertura di questo articolo su alcuni dei libri fotografici più interessanti pubblicati negli ultimi mesi. Innanzitutto Stop Tanks With Books del fotografo britannico Mark Neville, che dal 2015 documenta la vita in Ucraina, dalle tradizioni e quotidianità dei cittadini alle giornate dei soldati in prima linea sul fronte occidentale. Il tempismo di questa uscita fa apparire le immagini ancora più dolorose, con la consapevolezza che tutto ciò che si vede è stato spazzato via in poche settimane. Al momento è possibile fare un pre-ordine per l’acquisto del volume, pubblicato in sole 750 copie dalla Nazraeli Press, ma ancor prima dell’effettiva invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Neville ha iniziato a inviare centinaia di copie a politici russi, giornalisti, ambasciatori, membri del parlamento e membri della comunità internazionale, nel disperato tentativo che il suo lavoro, in bilico fra documentazione e attivismo, possa in qualche modo contribuire a fermare questa tragedia.

Anche Freedom is Not Free dell’artista iraniana Mashid Mohadjerin, pubblicato nel 2021 dalla Royal Academy Fine Arts e vincitore dell’Author Book Award assegnato durante l’ultima edizione dei Rencontres d’Arles, ha le proprie fondamenta nelle urgenze della contemporaneità. Con un approccio che unisce fotografia, collage, testi e immagini d’archivio, il volume affronta, infatti, le complesse dinamiche di emancipazione femminile all’interno della società iraniana odierna.

Dal retrogusto più esplicitamente ironico, il libro Glass Life di Sara Cwynar, pubblicato da Aperture nel luglio 2021, è l’ultima tappa di un percorso che indaga il nostro legame con le immagini e gli oggetti, che già nel 2018 ha fatto vincere all’artista canadese il Photography Grant on Industrial and Work indetto da Fondazione Mast di Bologna. All’interno del volume confluiscono alcuni dei suoi lavori più recenti, dove visioni in bilico fra scenari dai colori vivaci fanno da veicolo per una sferzante critica all’attitudine consumistica della nostra società.

Vista la sempre maggiore attenzione attorno alla fotografia, limitandosi a uno sguardo sull’editoria italiana, non stupisce anche il proliferare di pubblicazioni di natura teorica. Einaudi, ad esempio, ha dato alle stampe gli aggiornamenti di due volumi piuttosto significativi usciti alcuni anni fa, La fotografia contemporanea di Michel Poivert e La fotografia come arte contemporanea di Charlotte Cotton, oggi arricchiti da nuovi contenuti che guardano a pratiche degli ultimi decenni.

A metà 2021 Johan & Levi Editore ha invece pubblicato il saggio Perché crediamo alle immagini fotografiche di David Levi Strauss, che si interroga sul rapporto tra la fotografia e il concetto di verità. Tematiche affini sono indagate anche ne Il bacio di Giuda di Joan Fontcuberta, pubblicato da Mimesis Edizioni. Suddiviso in otto saggi critici scritti dall’artista nel corso della sua lunga e proficua carriera, il volume traspone in parole ciò che da anni l’autore mira a farci comprendere attraverso le sue opere.

«Lina in a national costume, Orihovo-Vasylivka village, Donetsk» (2018) di Mark Neville ©Mark Neville

Monica Poggi, 14 aprile 2022 | © Riproduzione riservata

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