I dipinti del mercante Attilio Simonetti

Un capitolo di storia del collezionismo romano alla galleria Berardi

Particolare degli «Zampognari» (1869) di Attilio Simonetti
Francesca Romana Morelli |  | Roma

Conosciuto con il nome dell’antiquario romano Attilio Simonetti (1843-1925) il «Tappeto Simonetti» è conservato al Metropolitan di New York, che nel suo catalogo lo definisce un manufatto di «maestosa tessitura»: per l’eccezionale formato e la qualità, è uno dei più famosi tappeti mamelucchi.

Di manifattura probabilmente cairota, fu tessuto nel XV secolo sotto la dinastia Burji Mamluk (1382-1517) ed entrò nelle collezioni del museo nel 1970. Tra la selezionata clientela di Simonetti c’era John Pierpont Morgan, agente del Metropolitan, ma anche Lord William Astor, del quale l’antiquario curò il progetto e l’arredamento della villa a Sorrento, ispirata alla casa pompeiana dei Vettii.

Oggi i musei statunitensi conservano diverse opere provenienti da Simonetti. Ancor prima di affermarsi come mercante e collezionista, Attilio Simonetti fu però un pittore ricercato sulla scena internazionale,
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