I dinosauri sfidano la crisi
Un importante esemplare di camptosauro ha sfiorato il milione di euro da Giquello a Parigi. Il settore risponde alla domanda di un pubblico eterogeneo, alla ricerca di oggetti sensazionali e bizzarri

«Nonostante il clima pesante per le guerre e le crisi internazionali in corso, il collezionismo di storia naturale tiene e continuano a esserci vendite rilevanti come la nostra». Così afferma Iacopo Briano, esperto in paleontologia e storia naturale che il 20 ottobre scorso a Parigi ha aggiudicato Barry, lo scheletro di un camptosauro per 932mila euro nell’asta di «Naturalia» organizzata dalla maison Giquello all’Hȏtel Drouot.
«Anche se si trattava di un dinosauro eccezionale, prima dell’asta serpeggiava qualche timore sull’esito, soprattutto per le defezioni ricevute da alcuni importanti clienti ebrei statunitensi», aggiunge l’esperto. «In questo campo ci sono molti collezionisti mecenati e attivi nella filantropia, che ora hanno giustamente deciso di orientare diversamente la loro spesa. In ogni caso il settore vive di una domanda molto eterogenea e il pregio di Barry ha comunque trovato riconoscimento. Ad aggiudicarselo è stato un privato americano che non solo non aveva mai acquistato reperti di storia naturale, ma neppure acquistato in asta prima d’ora».
Barry appartiene alla famiglia degli iguanodonti, vissuti circa 150 milioni di anni fa, e rappresenta un esemplare molto rilevante a livello scientifico e per l’ottimo stato di conservazione. Colpisce soprattutto la sua completezza, pari a più dell’80%, cifra che supera il 90% nel cranio. Fu scoperto nel 2000 nella formazione di Morrison, in Wyoming (Stati Uniti) ed esposto per circa vent’anni nella residenza in Colorado di una celebre neuroscienziata e astrofisica americana. Nel 2022 la società triestina Zoic, specializzata nel restauro di fossili preistorici, acquista l’esemplare intuendone l’importanza e ne avvia lo studio, il restauro, la catalogazione delle ossa e la valorizzazione, in collaborazione con l’Università di Bologna. Le più recenti conoscenze scientifiche permettono così di rimontare lo scheletro correttamente, non più in posizione bipede ma quadrupede, una preparazione che accentua il dinamismo dell’esemplare di cinque metri di lunghezza e due di altezza.
«I collezionisti puri di dinosauri sono pochissimi, alcuni sono in cerca di oggetti curiosi, altri provengono dall’arte moderna e contemporanea, in generale si tratta di una clientela con altissime capacità di spesa, che punta all’oggetto eccezionale», continua Briano. «Oggi si cerca il pezzo appariscente, l’aspetto estetico e mediatico contano molto. Ovviamente suggerisco sempre di farsi consigliare da un esperto e acquistare da una casa d’asta. In Francia in particolare la normativa stessa è molto stringente per le case d’aste, che offrono un sistema di grande garanzia per l’acquirente».
Il mercato di storia naturale continua a essere popolare a livello globale: Sotheby’s, Christie’s e Bonhams hanno già da tempo aperto un dipartimento dedicato e si dice che anche Phillips stia meditando una prossima apertura sulla piazza di Hong Kong. In ambito finanziario esiste già un fondo di investimento inglese, il cui nome rimane riservato, che ha puntato sul mondo della preistoria e pare che ce ne sia un altro all’orizzonte anche nei Paesi Bassi.
Sotheby’s il 6 ottobre scorso ha allestito una vendita intitolata «Prehistoric Earth», la sua prima del genere a Hong Kong, con due soli esemplari, che hanno segnato cifre sì importanti ma senza fuochi d’artificio, segno di una spiccata selettività e di una stabilizzazione del mercato rispetto a stime già arrivate. Si trattava di un Griposauro, del tardo periodo Cretaceo (approssimativamente 74 milioni di anni fa), proveniente dal Montana aggiudicato per 1,44 milioni di euro (la stima era 1,5-2,4 milioni di euro). Il secondo era un teschio di mammut lanoso, una sorta di elefante vissuto nel Pleistocene, dotato di un paio di lunghe zanne curve dalla patina blu-verde, venduto per 400mila (la valutazione di partenza era 290-490mila euro).
Per rispondere alla ricerca del sensazionale quest’anno persino a Frieze Masters era esposto lo scheletro di un cucciolo di T-Rex, che giganteggiava nello stand di David Aaron, mentre la galleria ArtAncient proponeva altre interessanti specie come le meteoriti e le felci preistoriche. «Dinosauri a parte, oggi c’è una forte domanda anche per le meteoriti, trainate dall’attenzione verso le esplorazioni e le conquiste spaziali», conclude Briano.