Jacpo Chimenti detto l'Empoli, «Matrimonio di Caterina de' Medici» (particolare), 1600 ca, Firenze, Galleria degli Uffizi

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Jacpo Chimenti detto l'Empoli, «Matrimonio di Caterina de' Medici» (particolare), 1600 ca, Firenze, Galleria degli Uffizi

I cinquecento anni di Caterina de' Medici

Li festeggiano due mostre: una a Palazzo Medici-Riccardi, l'altra alla Laurenziana

Per celebrare la ricorrenza dei 500 anni dalla nascita di Caterina de’ Medici, nata il 13 aprile 1519 e di Cosimo I de’ Medici (12 giugno) due mostre e un fitto calendario di eventi (www.500cosimocaterina.it) di cui il Comune di Firenze si è fatto promotore costituendo un Comitato organizzatore, composto da 22 istituzioni cittadine.

Dal 13 aprile al 15 maggio «Omaggio a Caterina» a cura di Palazzo Medici Riccardi-MUS.E e Ufficio Unesco del Comune di Firenze rende omaggio alla figlia, presto rimasta orfana, di Maddalena de la Tour d’Auvergne e di Lorenzo duca di Urbino, con una piccola raffinata mostra che ha come fulcro il dipinto di Jacopo Chimenti detto l’Empoli raffigurante il «Matrimonio di Caterina de’ Medici con Enrico II di Francia», 1600 ca, conservato agli Uffizi; insieme alcuni documenti e  testi sull’infanzia di Caterina, trascorsa tra Firenze e Roma, provenienti dalla Biblioteca Moreniana, prima di diventare in Francia «Regina Madre», come sarà chiamata per aver dato alla luce ben tre sovrani, rivestendo oltralpe un ruolo culturale e politico di notevole rilievo.

Alla Biblioteca Medicea Laurenziana la mostra «I libri del granduca Cosimo I de’ Medici» (fino al 18 ottobre) si concentra invece sulla figura del figlio di Giovanni delle Bande Nere, che dal 1537 consoliderà il potere della dinastia Medici su Firenze e gran parte della Toscana, divenendo primo granduca di Toscana dal 1569.

Suddivisa in due sezioni, la mostra testimonia gli interessi di Cosimo, committente di Giorgio Vasari nel 1560 per la costruzione degli Uffizi, nonché fondatore nel 1563 dell’Accademia delle Arti e del Disegno. E se la prima sezione consiste soprattutto nella sua biblioteca privata, con manoscritti da cui emergono i rapporti con personaggi contemporanei, l’interesse per l’architettura, la matematica, l’ingegneria, la musica e la geografia, la seconda si concentra sul grande incremento di manoscritti voluto da Cosimo I per la Biblioteca pubblica, per la quale chiederà a Michelangelo di progettare la costruzione del nuovo edificio.

Tra le iniziative in omaggio all’optimus princeps l’inaugurazione della restaurata «Fontana del Nettuno» di Bartolomeo Ammannati in piazza della Signoria.

Jacpo Chimenti detto l'Empoli, «Matrimonio di Caterina de' Medici» (particolare), 1600 ca, Firenze, Galleria degli Uffizi

Laura Lombardi, 12 aprile 2019 | © Riproduzione riservata

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