Veduta dell'installazione «Marinella Senatore. Afterglow», Mazzoleni London. Cortesia dell’artista, Mazzoleni London - Torino. Foto Todd-White Art Photography

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Veduta dell'installazione «Marinella Senatore. Afterglow», Mazzoleni London. Cortesia dell’artista, Mazzoleni London - Torino. Foto Todd-White Art Photography

I bagliori persistenti di Marinella Senatore

La mostra diffusa in diversi spazi pubblici di Londra «attiva» la città attraverso installazioni di luce site-specific e performance mentre quella in galleria offre un’esperienza personale e immersiva

Il mese di giugno è stato molto intenso per Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977), poliedrica artista conosciuta a livello internazionale per i suoi progetti partecipativi e le grandi azioni-performance che puntano sull’impegno sociale come motore di cambiamento. Oltre infatti alla sua personale nella sede londinese della Galleria Mazzoleni, al 15 di Old Bond Street, sono state diverse le sue installazioni pubbliche (presso il Battersea Power Station, la SIAL School, l’Association of Ukrainians in Great Britain e le Petersham Nurseries) a cui si aggiunge un’esposizione presso l’Ambasciata d’Italia a Londra.

Dopo «Make it Shine», percorso allestito nella sede torinese di Mazzoleni lo scorso autunno, «Afterglow» rappresenta una tappa importante della collaborazione con la galleria perché ha coinvolto anche spazi e comunità della metropoli britannica. Se le performance all’aperto sono concluse lasciando il segno, evocato proprio dal titolo («afterglow» significa luce o bagliore che permane a fonte ormai spenta e, in senso figurato, la sensazione piacevole a seguito di un'esperienza positiva), molte delle sculture di luce permangono sino al 26 agosto, data di chiusura del progetto inglese, rinnovando il continuo dialogo con la gente.
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«Afterglow, dichiara Senatore, è la celebrazione di tanti elementi della mia pratica artistica, a cominciare dalla valenza poetica e comunicativa dell'illuminazione in tante forme diverse, con particolare riferimento anche alla festa della mia School of Narrative Dance, che quest'anno compie il suo decimo anniversario. La mostra presso gli spazi della Galleria Mazzoleni, e ovviamente la performance collettiva realizzata per le strade di Londra culminata alla Battersea Power Station, non solo hanno visto la partecipazione di cittadini che già avevano lavorato con la School negli anni, ma hanno permesso la creazione di nuove tessiture sociali, con una particolare attenzione ai processi trasformativi che l'arte può generare».
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L’ambiente intimo e adombrato della galleria ammicca allo spazio lunare creato da Fabio Mauri nel 1968 all’interno de La Tartaruga per la rassegna «Teatro delle Mostre» ideata da Plinio de Martiis. Qua, le sculture di luce, realizzate per l’occasione con un’innovativa tecnologia neon mercury-free, recano frasi e citazioni legate all’empowerment, quali «Dance First Think Later» o «We Rise By Lifting Others». La plastica «Autoritratto», in vetro fuso a cera persa, è un calco delle mani dell’artista di grandezza naturale, elemento iconografico che spesso ritorna nel suo lavoro. Questa pare richiamare la tradizione scultorea occidentale rivendicandone la continuità nell’ottica di un rinnovato fare artistico, attivo, rivoluzionario, di guida verso il futuro.

Numerosi sono i disegni a formare una curiosa quadreria e ispirati da situazioni diverse ove il comune denominatore è la presenza di persone unite in azioni condivise. Che siano danze, momenti di protesta o racconti, la loro rappresentazione semplice e diretta, nero su bianco, li rende documenti della storia umana costruita per affiliazione, affetto, responsabilizzazione e appartenenza.

Veduta dell’installazione «Marinella Senatore. Afterglow», Mazzoleni London. Cortesia dell’artista, Mazzoleni London - Torino. Foto Todd-White Art Photography

Veduta dell’installazione «Marinella Senatore. Afterglow», Mazzoleni London. Cortesia dell’artista, Mazzoleni London - Torino. Foto Todd-White Art Photography

Monica Trigona, 08 luglio 2022 | © Riproduzione riservata

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