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Guerra e pace

Picasso si sdoppia negli anni Trenta

Dal 26 agosto al 7 gennaio le Project Rooms della Collezione Peggy Guggenheim ospitano una mostra sul rapporto tra Pablo Picasso e il Mediterraneo. Fulcro dell’esposizione, curata da Luca Massimo Barbero, è l’opera «Sulla spiaggia (La Baignade)», in collezione presso il museo veneziano, dipinta il 12 febbraio 1937. È un periodo che vede l’artista attratto da due polarità contrapposte: l’evasione, con opere dedicate a suggestioni marine, e l’impegno etico per la denuncia degli orrori della guerra civile spagnola, concretizzatosi nell’esecuzione di «Guernica» (1937).

Nella prima categoria si pongono altri due dipinti in mostra: «Femme assise sur la plage», prestato dal Musée des Beaux-Arts di Lione e realizzato nello stesso torno di giorni dell’opera veneziana, e «Grande baigneuse au livre», anch’essa firmata e datata febbraio 1937, proveniente dal Musée Picasso di Parigi.

A contornare questi tre dipinti sono stati selezionati nove disegni. Alcuni sono studi preparatori per «Guernica», altri sono incentrati  sul soggetto delle bagnanti. Non manca l’incisione «Il sogno e la menzogna di Franco (Sueño y mentira de Franco», un’opera invettiva avente come obiettivo il generale Francisco Franco, che scatenò la guerra civile. Anche questa incisione è del 1937, anno di digressioni formali nell’area del biomorfismo di matrice surrealista (i soggetti con bagnanti) e di sintesi di natura simbolica della frammentazione cubista dell’immagine (le denunce civili).

La mostra intende ripercorrere, con opere mirate, il processo creativo che portò Picasso a trasognare organismi antropomorfi che poggiano silenti, lirici, ma anche inquietanti, su spiagge, e a costruire un lessico adatto a esprimere il dolore della guerra.

Guglielmo Gigliotti, 18 agosto 2017 | © Riproduzione riservata

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Guerra e pace | Guglielmo Gigliotti

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