Guardava gli animali negli occhi

Le opere animaliste di Rembrandt Bugatti

Chiara Pasetti |

Non è difficile intuire che a una persona che porta un nome come Rembrandt, e un cognome come Bugatti, la vita abbia dovuto pesare molto, parafrasando il titolo scelto da Edgardo Franzosini per il suo  testo dedicato allo scultore. Il nome di battesimo richiama inevitabilmente il grande pittore olandese e il cognome la casa automobilistica fondata da Ettore nel 1909. Ma anche Rembrandt Bugatti (1884-1916) fin dal principio della sua vita (interrotta dal suicidio a soli trentuno anni) aveva una vocazione tanto potente quanto quelle dei suoi illustri omonimi.
 
Franzosini dedica diverse pagine all’amore di Rembrandt per i suoi modelli, gli animali, che ogni giorno osserva e studia al Jardin des Plantes di Parigi: «Quando sono di fronte a loro e li fisso negli occhi mi sembra di rendermi perfettamente conto delle loro gioie e delle loro pene», scrive l’autore. Una comunione, un senso di fratellanza
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