Dopo la personale presso la Villa Reale di Milano nel 2008, organizzata dalla Fondazione Nicola Trussardi, Tino Sehgal (1976) l’artista-coreografo anglo-tedesco vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2013, torna in Italia con un nuovo e ambizioso progetto espositivo. A ospitarlo, dal 2 febbraio al 18 marzo, sono le Ogr di Torino, che con questa mostra a cura di Luca Cerizza inaugurano un ciclo di personali dedicate a singoli artisti internazionali presso il binario 1 dell’ala nord dell’edificio un tempo sede delle Officine grandi riparazioni delle ferrovie.
Un’esposizione, quella di Sehgal, effimera e immateriale, come nella migliore tradizione dell’artista: gli unici «oggetti» in mostra sono i corpi di 50 performer, a plasmare una complessa coreografia in continua trasformazione. Le singole opere dell’artista, ovvero le singole «situazioni», nel vocabolario di Sehgal, costituiscono scene o momenti di un progetto fluido e in costante evoluzione, le cui variabili sono definite dalle modalità dell’interazione tra spettatori e performer.
Tra le più celebri è «Kiss» (2003), una coreografia attivata da due ballerini professionisti, che reinterpretano i baci più noti della storia dell’arte, a partire dall’omonima scultura di Auguste Rodin. In «These Associations», presentata alla Tate Modern di Londra nel 2012, gli interpreti, attraverso il dialogo, il movimento e il canto, instauravano un intimo confronto con i visitatori che attraversavano la Turbine Hall del museo britannico.
Per le opere di Sehgal nessuna forma di documentazione video-fotografica è consentita: privi di resti oggettuali e materici, i lavori dell’artista (la cui formazione unisce danza a studi di economia) sfidano le dinamiche contemporanee di produzione e distribuzione dell’opera d’arte.
A seguire, alle Ogr, Susan Hiller, dal 29 marzo al 24 giugno, Rokni Haerizadeh in estate e Mike Nelson in autunno.
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