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Grande attesa per il teatro greco

Eccezionale scoperta ad Agrigento: clamore per i presunti resti dell’antico edificio

Giusi Diana

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Un muro semicircolare di 80 metri del III secolo a.C. è stato rinvenuto nei pressi della Chiesa di San Nicola non lontano dal Museo Archeologico Regionale: l’ipotesi è che si possa trattare dei resti della cavea dell’antico teatro di Akragas. L’eccezionalità del rinvenimento troverà conferme solo dopo il 10 ottobre, quando partiranno i lavori di scavo che dureranno due mesi, grazie a 6 milioni e mezzo di euro stanziati dal Governo, per accertare l’esatta identità di quelle rovine.

Al momento gli archeologi sono cauti, ma l’attenzione mediatica è alta, perché, nel caso che l’ipotesi venga confermata, si tratterebbe di una scoperta di eccezionale rilievo. Dell’esistenza di un teatro della città greca di Akragas si parla almeno dal 1500, quando l’erudito Tommaso Fazello riconobbe in prossimità della Chiesa di San Nicola i resti del teatro. Negli anni ’20 del ’900 il mecenate e capitano inglese sir Alexander Hardcastle investì nella ricerca del teatro i suoi averi; a guidare gli scavi chiamò il giovane archeologo Pirro Marconi. L’area in cui cercò era quella a nord dell’ex convento di San Nicola, nella mezza conca indicata da Fazello, ma le strutture ritrovate non corrisposero a quelle di un teatro. Anche altri  scavi tra gli anni ’70 e ’80 daranno esito negativo.

Come spiega il direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi Giuseppe Parello: «si tratta di un rinvenimento casuale avvenuto nell’ambito di una verifica della struttura urbanistica della città antica condotta con il Politecnico di Bari, in un’area, quella dell’Agorà superiore, che è occupata da un’edilizia pubblica di grande rilievo. Solo lo scavo potrà dire se ci troviamo in presenza del teatro o di un altro edificio».

Sembra che la Bbc manderà una propria troupe in occasione dell’inizio degli scavi, e come riferisce Parello molti studenti e archeologi stanno contattando il Parco offrendosi come volontari pur di esserci. Lo scavo sarà a «cantiere aperto» e tre giorni a settimana, su prenotazione, il pubblico potrà assistere alle varie fasi delle ricerche. L’esistenza di un teatro nella potente Akragas era d’altra parte pressoché certa, vista la presenza di queste strutture pubbliche perfino in centri minori.

Nell’area dell’Agorà superiore si trovano già i resti del Bouleuterion e dell’Ekklesiasterion, edifici dalla forma teatrale a gradoni. Lo spettacolare panorama che si domina dall’alto della collina doveva essere probabilmente inquadrato dal teatro, che come in altre città greche, avrebbe potuto godere di una spettacolare esposizione verso il mare.

Giusi Diana, 02 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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