Image

Gran serraglio umano

Image

Achille Bonito Oliva

Leggi i suoi articoli

Nel «Batman» di Tim Burton c’è un Nicholson-Joker che si scatena nelle sale di un museo di prestigio e come una frenetica scimmia si esibisce nello sfregio delle opere. Non c’è dubbio che in questa sequenza l’opera in questione è irruzione, arbitrio: ilare presentificazione della figura dello spettatore. L’opera in quel momento è, insomma, lo scompiglio di «quella» presenza… Almeno per noi cinefili. Queste domande presuppongono un quesito più ampio: se l’architetto debba essere costruttore di spazi di cesura tra arte e vita o di continuità qualunque sia la qualità di questa vita. Dilemma evidentemente che implica la doppia possibilità di un atteggiamento critico o fenomenologico, opposizione o accettazione. In ogni caso i musei sono divenuti depositi dell’estetico, nonché gran serraglio umano.

Achille Bonito Oliva, 08 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Achille Bonito Oliva: «L’arte chiede assolutamente di essere riconosciuta»

Achille Bonito Oliva: «Nietzsche sottolinea la pulsione distruttiva che accompagna ogni atto creativo»

Achille Bonito Oliva: «Il sosialismo reale, spettro ubiquo che passeggia per il mondo»

Achille Bonito Oliva: «L’arte trova la sua ragione d’essere nel ruolo di etica resistenza della complessità contro la semplificazione dei mass-media»

Gran serraglio umano | Achille Bonito Oliva

Gran serraglio umano | Achille Bonito Oliva