Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Governi ladri

Governi ladri

Image

Dario del Bufalo

Leggi i suoi articoli

Nel Nord del Sudan, a confine con l’Egitto, esiste un’area archeologica vastissima, che si snoda lungo il Wadi Allaki, fiume fossile che nasce sugli altopiani della Nubia e che sfocia nel Nilo egiziano.

Nel 1989, con una missione del Cerdo con i gemelli Castiglioni (dei quali in questi giorni piangiamo la morte di Alfredo prematuramente scomparso) abbiamo scoperto la città perduta di Berenice Pancrisia, la Berenice «tutta d’oro» (L’Eldorado dei Faraoni, De Agostini 1995), definita da Jean Vercoutter «tra le grandi scoperte dell’Archeologia».

La città nei secoli ha ospitato fino a 10mila abitanti, quasi tutti cavatori di questa miniera d’oro che risulta essere la più grande dell’Evo antico, dai Faraoni ai Tolomei, dai Romani agli Arabi, abbandonata e poi dimenticata per quasi un millennio.

Quest’area, così lontana e inospitale, è stata anche rappresentata (come a breve dimostrerò) su quella che oggi si ritiene la più antica carta geografica della storia, il famoso Papiro delle miniere d’oro, una mappa geologica a colori di epoca ramesside lunga quasi 4 metri, conservata nel Museo Egizio di Torino.

Bene, oggi questa importantissima area archeologica viene sistematicamente distrutta da scavi meccanici, compiuti con degli enormi caterpillar, non come fa l’Isis in Siria, per trafugare reperti artistici di epoca classica ma per estrarre pagliuzze d’oro dal quarzo aurifero di cui sono formate le colline di tutta la zona (vedi foto da satellite: nel letto secco del Wadi Allaki a sinistra, si notano degli alberi, al centro le sagome scure quadrate, sono i muri delle abitazioni degli antichi cavatori d’oro, che vengono spazzate via dalle ruspe, grandi strisciate arancioni, distruggendo anche i paleosuoli indisturbati da decine di secoli).

Il fatto è ancor più grave, poiché queste operazioni vengono condotte con il consenso del Governo sudanese, quando non direttamente dalle forze militari governative.

Forse in questa zona si cerca oro per finanziare l’Isis...? Di certo stanno distruggendo un sito molto importante e ancora poco studiato.

 

Dario del Bufalo, 10 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Bufale archeologiche • Scavi clandestini nella malarcheologia di Dario Del Bufalo, architetto pentito

La recente mostra della Collezione Caillois di pietre a Villa Medici è stata un fiasco, nonostante i toni elogiativi del catalogo edito da Fmr

Il rinvenimento è senz’altro importante sul profilo storico e documentario, ma non si può parlare di una delle scoperte più importanti della storia

La distruzione di un’opera d’arte è stata nei secoli usata come strumento di ricatto, di protesta o come gesto politico e sembra che sempre più stia assumendo un carattere «mainstream» internazionale

Governi ladri | Dario del Bufalo

Governi ladri | Dario del Bufalo