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Gli acquirenti sono immuni da Brexit e Trump

Le performance del mercato londinese nel settore dell’arte contemporanea hanno diradato i timori degli osservatori internazionali

Dopo le incertezze del 2016, il mercato di arte contemporanea alle aste londinesi si è dimostrato immune dalle minacce percepite della Brexit e dell’elezione del presidente Usa Donald Trump.

Christie’s, 7 marzo
Grazie in gran parte a stime molto corrette, Christie’s il 7 marzo ha toccato i 111,2 milioni di euro diritti compresi (stime da 77,9 a 117,1 milioni), in crescita del 65% rispetto al totale dello scorso anno. Dei 56 lotti in offerta, il 48,2% ha superato la stima massima e il 44,6% è stato venduto entro i valori di stima. «È tornato il mercato», ha detto alla fine della serata Francis Outred, responsabile europeo Christie’s per la Post-War and Contemporary Art.


Ci sono stati 7 record d’artista, tra i quali Albert Oehlen, il cui «Self-portrait with palette» (2005) è stato aggiudicato per 3,46 milioni di euro (stime da 2,9 a 4 milioni), e Njideka Akunyili Crosby, il cui dipinto del 2012 della sorella minore nella posa del principe Baltasar Carlos di Velázquez ha raggiunto i 2,9 milioni di euro (stime 460-690mila). Entrambe le opere erano garantite da soggetti terzi.


Il risultato della Crosby, che ha triplicato il precedente record, non sorprende più di tanto dal momento che l’artista non realizza più di 7 quadri all’anno. «Nessuno può acquistare le sue opera in galleria, attualmente ci sono 18 musei in lista d’attesa», ha detto Outred.


Ha fatto segnare un record anche Günther Uecker per un dittico che Christie’s aveva catalogato come due lotti separati. All’ultimo minuto l’artista ha richiesto che l’opera fosse venduta come pezzo unico (come era stata concepita) ed è passato di mano a 3 milioni (stime 1,1-1,7 milioni). Anche questo lotto recava una garanzia di terzi.


Nel complesso le garanzie erano leggermente inferiori rispetto allo scorso anno: ammontavano a 14,6 milioni di sterline o 16,8 milioni di euro (cioè il 21,6% del valore complessivo della vendita), rispetto ai 15 milioni di sterline (equivalenti allora a 19,3 milioni di euro), o poco meno del 30%, del febbraio 2016. «Negli ultimi due anni abbiamo adottato una strategia molto prudente sulle garanzie», spiega Outred.


Sotheby’s, 8 marzo
Sotheby’s l’8 marzo ha totalizzato 136,1 milioni di euro diritti compresi, superando di misura le stime preasta (93,3-129,9 milioni). Il risultato è in crescita del 70% rispetto alla vendita equivalente dello scorso anno. Gli artisti tedeschi hanno fatto la parte del leone, con più di un quarto dei lotti in catalogo. Alla sua prima apparizione in una vendita serale da Sotheby’s, Wolfgang Tillmans ha polverizzato il proprio record stabilito da Christie’s la sera prima. Almeno sette contendenti hanno spinto l’opera fotografica del 2005, «Freischwimmer 119 (Nuotatore libero 119)», fino a 536mila euro, a tre volte la stima massima.


Record anche per Georg Baselitz, anche se in modo meno appariscente. «Mit Roter Fahne (Con bandiera rossa)», 1965, uno dei circa 25 dipinti di «Eroi» dell’artista, è stato venduto al suo garante dopo un’unica offerta dal banco dei telefoni per 8,6 milioni di euro, contro stime di 7,5-9.8.


Gordon VeneKlasen, un socio della galleria Michael Werner, che ha rappresentato Baselitz dal 1963 al 2000 e che fino al 6 maggio ha in corso una mostra delle sue opere a Londra, ha detto che il risultato rappresenta un «vero affare rispetto a quanto si sta spendendo per artisti più giovani». Il mercante ha dichiarato che la galleria non ha presentato offerte per l’opera, ma che il continente asiatico sta dimostrando molto interesse per l’artista.


Del clamore pubblicitario che circonda al momento gli artisti tedeschi del dopoguerra, VeneKlasen dice che è in atto uno sforzo concertato per collegare artisti come Sigmar Polke, Gerhard Richter, Jörg Immendorff e Albert Oehlen. «Sono un gruppo formidabile di autori, di un livello mai visto dall’epoca degli espressionisti astratti», dice. La strategia si è dimostrata vincente per Sotheby’s.


Le 15 opere di artisti tedeschi in offerta sono state complessivamente vendute per 55,5 milioni di euro, contro una stima minima di 30,8 milioni di sterline e hanno rappresentato il 35% dell’intero totale di vendite. L’«Eisberg» di Gerhard Richter del 1982, aggiudicato a un offerente asiatico al telefono, ha contribuito per 20,4 milioni di euro. Quest’anno le garanzie erano significativamente in crescita rispetto al 2016. Dei 61 lotti, 15 erano garantiti da Sotheby’s o da terzi che avevano presentato le cosiddette «offerte irrevocabili». Questi sono stati venduti per un totale di 55 milioni di sterline, il 46,6% del valore complessivo dell’asta.


Ciononostante, il mercante londinese Omer Tiroche ritiene che il mercato risponda meglio a opere che non sono state garantite. «C’è sempre un livello aggiuntivo di eccitazione nel competere per qualcosa di cui non si può prevedere il risultato», dice. Per molti, compreso Tiroche, il risultato della serata è stato decisamente positivo. «Erano tutti di ottimo umore, che credo sia indicativo di una svolta positiva dopo un anno molto deprimente», ha commentato la consulente artistica newyorkese Lisa Schiff lasciando la sala.


Poco prima, nella stessa serata, Phillips aveva raccolto 16,9 milioni di euro contro stime di 15,3-22,1.

Anny Shaw, 08 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

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