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Gitai dossier Rabin

Federico Castelli Gattinara

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«The Last Day» è il film in cui Amos Gitai ricostruisce l’ultimo giorno di vita del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, assassinato il 4 novembre 1995 dall’estremista ortodosso Yigal Amir. Da qui parte «Chronicle of an Assassination Foretold», dal 10 marzo al 29 maggio al MaXXI mostra del regista israeliano (1950), che cuce insieme proiezioni, documenti, fotografie e altre opere. L’intento è rendere pubblico il procedimento creativo, rivelare i legami tra l’opera e gli elementi da cui nasce, nel caso del film la combinazione di fiction, cinegiornali e materiali amatoriali.

L’allestimento segue la costruzione narrativa del film, la sua complessità fatta anche di sovrapposizioni e ripetizioni. Non è un omaggio a Rabin e al suo disegno di pace ma una riflessione sulla crisi attuale della società israeliana, più in generale sulla crisi della democrazia e dello Stato sotto i colpi di violenza e barbarie. Nel museo alcuni sistemi audio evocano i discorsi di Rabin a Oslo per il premio Nobel, di Clinton a Washington, di Arafat al Cairo, di Shimon Peres al Knesset, ma anche lavoratori palestinesi a Gaza, israeliani vicino Gaza e gli spari del killer.

Sono infine esposti documenti, fotografie, cinque grandi tele e tre collage di Gitai. Dall’11 marzo al 4 giugno il MaXXI propone anche «Highlights/Visions», un percorso sul tema della «visione» con opere di artisti e architetti dalle collezioni del museo: Sou Fujimoto, Michelangelo Pistoletto, Paolo Soleri, Luca Vitone, Franz West e Chen Zhen.

Federico Castelli Gattinara, 03 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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Gitai dossier Rabin | Federico Castelli Gattinara

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