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«La disperazione di Mardocheo» (particolare) di Sandro Botticelli o Filippino Lippi, collezione Rospigliosi, Roma

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«La disperazione di Mardocheo» (particolare) di Sandro Botticelli o Filippino Lippi, collezione Rospigliosi, Roma

Giovani ed entusiasti, ma da educare

Un libro per avvicinarsi alla storia dell’arte

Anna Lo Bianco

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Il titolo, Storia dell’Arte per quasi principianti, non deve trarre in inganno: non si tratta  infatti di un libro strenna, dal linguaggio essenziale, concepito per una divulgazione facile e senza sforzi. Al contrario, richiede il coinvolgimento partecipe del lettore, indispensabile all’apprendimento. I «quasi principianti» cui si rivolge l’autore Valter Curzi sono, a evidenza, i suoi giovani allievi, pieni di entusiasmo e di passione per l’arte, ma spesso con scarsissimi strumenti per avvicinarvisi.

Una situazione però molto comune visto il crescere costante di quanti visitano mostre, si recano in luoghi d’arte, mossi da curiosità e dedizione ma spesso delusi dal senso di inadeguatezza e di estraneità. Come accrescere davvero questa esperienza unendo alla passione l’emozione di una conoscenza più profonda? Un libro quindi destinato a molti per raggiungere quella consapevolezza e totalità di comprensione che rendono l’esperienza dell’arte davvero unica.

Nella sua introduzione l’autore mette il lettore di fronte allo speciale carattere del patrimonio artistico nel nostro Paese: la sua diffusione e la stratificazione di testimonianze figurative che si presentano ai nostri occhi in una percezione unitaria da decifrare. In proposito ricorda quanto scriveva Goethe: «È una dura e contristante fatica quella di scovare pezzetto per pezzetto nella nuova Roma, l’antica. Una soddisfazione finale impareggiabile». Vorrei soffermarmi proprio sulle citazioni di cui il libro è ricchissimo perché non sono esercizi eruditi ma sono così ben scelte e meditate da costituire un elemento determinante per raggiungere il lettore e, con la suggestione di frasi illuminanti, orientarlo finalmente verso la comprensione.

Curzi divide la complessa materia del libro, circoscritta al periodo dal Quattrocento al Settecento, in cinque capitoli suddivisi in altrettanti ambiti relativi all’approccio all’opera d’arte (il contesto, le etichette storico artistiche ovvero la periodizzazione del susseguirsi degli stili, il soggetto dell’opera, lo stile vero e proprio e le eredità artistiche). All’interno troviamo letture approfondite, esemplificazioni, suggerimenti per educare l’occhio e offrire coordinate metodologiche per superare superficialità e improvvisazione.

Fondamentale il capitolo destinato al contesto in cui illustra il curioso caso della «Derelitta» di Botticelli, che una critica romantica ha interpretato alla luce del realismo ottocentesco, ma che si è poi rivelata attraverso una moderna analisi filologica un’opera raffigurante «Mardocheo» e di probabile mano di Filippino Lippi. Curzi sottolinea l’importanza di vedere e rivedere un’opera per goderne meglio e per entrare in sintonia con il suo linguaggio: l’occhio esercitato svilupperà «con una sorta di automatismo la capacità di distinguere le sue peculiarità artistiche».

Ogni capitolo è accompagnato da una bibliografia aggiornata di facile reperibilità per chi desidera approfondire gli argomenti e alla fine del libro una breve e intensa escursione nell’arte contemporanea completa lo sguardo del principiante e offre a tutti noi spunti coinvolgenti e inattesi.

Storie dell’arte per quasi principianti, di Valter Curzi, 112 pp., ill., Skira, Milano 2019, € 19,00

«La disperazione di Mardocheo» (particolare) di Sandro Botticelli o Filippino Lippi, collezione Rospigliosi, Roma

Anna Lo Bianco, 28 giugno 2019 | © Riproduzione riservata

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