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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliIntitolata a Santa Maria della Carità, la Cappella degli Scrovegni fu affrescata da Giotto nel 1303-05, su incarico di Enrico degli Scrovegni. Sulle pareti sono raffigurate le storie della Vergine e di Cristo, nella controfacciata il Giudizio Universale. Con l’iniziativa «Giotto sotto le stelle», la celebre Cappella rinnova anche quest’anno l’apertura serale, estendendo l’orario, fino al 6 novembre, dalle 19 alle 22.
Il costo è di 8 euro (prenotazione obbligatoria, ingresso ogni 20 minuti); 12 euro se si sceglie il doppio turno di visita (riservato alla fascia serale), che permette di ammirare per un totale di 40 minuti i cicli pittorici candidati a diventare patrimonio Unesco.
Proprio in occasione di questa candidatura, la città di Padova offre inoltre itinerari e pubblicazioni volti a restituire uno sguardo d’insieme sull’esperienza culturale trecentesca padovana, rilevante nello scenario tardo medievale fino alle origini del Rinascimento. Sono messi così in evidenza altri importanti cicli pittorici, realizzati per celebrare committenze nobiliari come avvenne per Enrico degli Scrovegni, una modalità fino ad allora pressoché inedita che dopo l’affermazione della signoria dei Carraresi (1318-1405) divenne uno strumento ricorrente per onorare potere e prestigio. Si tratta di numerose testimonianze dislocate nel territorio cittadino e permeate dell’influenza stilistica di Giotto, tra gli autori: Pietro e Giuliano da Rimini, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Jacopo Avanzi, Altichiero da Zevio e Jacopo da Verona.
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