Giorno per giorno nell’arte | 13 febbraio 2023

Proteste per l’intenzione di un’università Usa di vendere un O’Keeffe | All’asta sette opere di Géricault freschissime per il mercato | La Svizzera restituisce al Perù una testa precolombiana in pietra | 1,4 milioni di visitatori nel 2022 per la Galleria dell’Accademia di Firenze | La scomparsa di Alberto Vanelli | La giornata in 13 notizie

«Adam Elmore sulla riva», di Théodore Géricault (particolare). © Sotheby’s
Redazione |

Un’università dell’Indiana vende un dipinto di Georgia O’Keeffe per finanziarsi e suscita proteste. Il progetto di una piccola università dell’Indiana di cedere e vendere una selezione di opere d’arte, tra cui un dipinto di Georgia O’Keeffe stimato 15 milioni di dollari, per finanziare un progetto di ampliamento del campus, ha suscitato reazioni negative tra le comunità universitarie e museali. La Valparaiso University, ateneo privato a una sessantina di km da Chicago frequentatoda circa tremila studenti, ha annunciato l’intenzione di vendere «Rust Red Hills» (1930) di O’Keeffe per contribuire al pagamento dei lavori di ristrutturazione di alcuni padiglioni. Il progetto prevederebbe anche la vendita di un ’opera di Frederic Church (1826-1900) e di una di Frederick Childe Hassam (1859-1935), valutate rispettivamente 2 e 3,5 milioni di dollari. Le opere fanno parte delle collezioni del Brauer Museum of Art, museo annesso al campus dell’università. Dick Brauer, il fondatore del museo, minaccia ora far ritirare il proprio nome dall'istituzione se la vendita va in porto. Anche quattro associazioni di funzionari di museo hanno pubblicato un documento di condanna della decisione di vendere le opere. [Carlie Porterfield]

All’asta sette Géricault freschissimi per il mercato. Sette opere del pittore francese Théodore Géricault (1791-1824) saranno battute all’asta da Sotheby’s Parigi il 23 marzo. La vendita, come si legge in un comunicato della casa d’aste, presenta «la più grande collezione di opere inedite di Géricault mai arrivata sul mercato dal XIX secolo». Tutti e sette i dipinti provengono dalla collezione Elmore, una coppia londinese che nell'Ottocento li commissionò all’artista, e sono rimaste sempre di proprietà della famiglia per oltre 200 anni. Tra le opere in asta vi è «Adam Elmore sulla riva» (stime 400-600mila euro), un ritratto a figura intera che, secondo Sotheby’s, «riflette l’influenza della pittura inglese sull’arte di Géricault». Il «Ritratto di Zoé Elmore», dipinto nel 1821, ha la stima più alta (800mila-1,2 milioni di euro); un’altra opera, «Zoé a cavallo», mostra la cavallerizza che cavalca «all’amazzone» contro un cielo sempre più scuro (stima 400-600mila euro). [Gareth Harris]

La Svizzera restituisce al Perù un manufatto precolombiano. Una testa di pietra pesante 200 kg è stata riconsegnata al Perù, dove fu scolpita 2.500 anni fa, dopo esser stata sequestrata dai funzionari doganali svizzeri.  L’8 febbraio la Svizzera ha consegnato all’ambasciatore del Perù il manufatto della cultura precolombiana Chavín (dal 1200 al 550 a.C. ca) intercettata nel 2016 dai funzionari doganali, quando un privato aveva cercato di farla entrare in Svizzera come «bene non culturale» attraverso la dogana autostradale di Basilea-Weil am Rhein, tra la Svizzera e la Germania. [Redazione]

Quasi un milione e mezzo di visitatori nel 2022 per la Galleria dell’Accademia di Firenze. Nonostante gli impedimenti causati dai lavori di riallestimento del museo, con la riapertura della Sala del Colosso e della Gipsoteca, alla Galleria dell’Accademia di Firenze gli ingressi nel 2022 sono stati quasi un milione e mezzo (1.428.369 visitatori). Numeri di gran lunga superiori, più che quadruplicati, rispetto al 2021 (319.451 visitatori) ma solo leggermente inferiori al 2019 (1.704.776 visitatori). [Redazione]

Mario Scaglia ultimo donatore della «casa del collezionismo». Da quando, oltre due secoli fa, il conte Giacomo Carrara (1714-96) le legò la sua collezione d’arte, l’Accademia Carrara di Bergamo si è configurata sempre più come la «casa del collezionismo»: ben 260 i donatori che l’hanno arricchita (tra i quali figure come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli, Federico Zeri), cui ora si aggiunge Mario Scaglia, collezionista di origini bergamasche e presidente dell’Accademia stessa dal 1980 al 1993. Conoscendo a fondo la collezione del museo, Scaglia ha voluto colmarne dei vuoti e ha così scelto il «Ragazzo con canestro di pane e dolciumi» (già nelle raccolte Quarenghi e Suardi) di Evaristo Baschenis, artista di cui la Carrara conserva numerose nature morte con strumenti musicali ma, sinora, nessuno dei rari dipinti di figura, e un corpus di medaglie, placchette, nielli, paci e crocifissi: un ambito collezionistico nuovo per il museo. La raccolta donata, frutto di quasi 50 anni di acquisizioni, ha pochi eguali, potendo esibire tra l’altro delle medaglie appartenute ad Agostino Chigi (documentate in un inventario del 1674 della Biblioteca Apostolica Vaticana), ma sono molti gli esemplari che giungono da altre celebri raccolte internazionali. Fra le 500 medaglie figurano opere di Pisanello, Sperandio Savelli, Antonello Gagini, Leone Leoni, altre sono su disegno di Gian Lorenzo Bernini. E non meno significative sono le placchette (italiane, tedesche, fiamminghe), databili tra la metà del XV e il XVIII secolo, cui si aggiungono preziosi vetri, smalti e oreficerie. [Ada Masoero]

Restauro in vista per il Forte Belvedere a Firenze. Con la chiusura invernale, la Direzione Servizi Tecnici del Comune di Firenze con il suo Servizio Belle Arti ha deciso di realizzare, per la prima volta, un intervento complessivo e organico di restauro e risanamento conservativo di tutte e quattro le facciate della Palazzina Medicea. «Ad oggi sono in corso i lavori sulla facciata Nord, rivolta verso la città di Firenze, ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci, ma per prima volta realizzeremo un intervento organico di restauro e risanamento conservativo delle quattro facciate della Palazzina Medicea, compresa la Torre dell’Orologio. Un intervento realizzato con risorse proprie del Comune per circa 250mila euro». [Redazione]

Iniziano i lavori alla Reggia di Carditello. Dalla riconsegna di alcuni spazi museali restaurati a nuovi lavori che interesseranno l’area esterna: c’è fermento alla Reggia borbonica di Carditello, a San Tammaro (Ce), uno dei 22 siti appartenuti alla dinastia reale dei Borbone di Napoli.  Tra qualche giorno inizieranno le operazioni di collaudo e di consegna alla Fondazione, ente che amministra la Reggia, dei primi spazi museali restaurati da parte del Segretariato regionale. Il complesso architettonico costruito da Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli, come tenuta di caccia per Carlo di Borbone versava da decenni in uno stato di abbandono e degrado. Dopo l’acquisizione del complesso al Patrimonio dello Stato, tra il 2014 e il 2016, si sono svolti i primi interventi di recupero, finalizzati a garantire l’accessibilità del sito. [Ansa]

Chiuso lo spazio espositivo al Museo dell’Ara Pacis. Da oggi 13 febbraio stop alle mostre al Museo dell’Ara Pacis a Roma.  Dopo l’ultimo giorno, ieri, della mostra «Three Sisters», sono stati chiusi, senza preavviso, lo spazio espositivo e il bookshop. Lo scrive «la Repubblica» nelle pagine della cronaca di Roma. La causa è «la mancata programmazione delle prossime mostre negli spazi integrati nell’Ara Pacis dal progetto architettonico del 2006 di Richard Meier». La programmazione dipende in primo luogo dalla Sovrintendenza comunale e quindi dall’Assessorato alla Cultura del Campidoglio, mentre l’organizzazione delle mostre, allestimento e gestione degli spazi spetta a Zètema, società controllata al 100% dal Comune, che si occupa della gestione dei musei comunali. Gli uffici della Sovrintendenza sono al lavoro per risolvere il problema, forse con un nuovo ciclo di mostre, ma finora mancano comunicazioni ufficiali. Rimane invece come sempre aperto al pubblico il Monumento, l’Ara Pacis del 13 a.C. [Tina Lepri]

Scelto il progetto vincitore per il Museo della Casa Popolare a Bologna. Si è concluso il concorso di progettazione bandito da Comune e Acer, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Bologna, per la realizzazione del Museo della Casa Popolare, che raccoglierà in un archivio e un’esposizione permanete il vasto patrimonio iconografico e progettuale dello ex Iacp di Bologna. Il progetto risultato vincitore è quello proposto da due giovani under 30, Renato Righi e Valerio Poltrini dello Studio Nebbia, con sede a Milano. [Redazione]


A Vercelli per un giorno apre la Chiesa di San Salvatore. A Vercelli il prossimo 19 febbraio la Chiesa di San Salvatore aprirà le sue porte al pubblico. Per la prima volta si potranno ammirare i dipinti degli altari della chiesa restaurati: una tavola raffigurante il «Martirio di sant’Erasmo» e due tele con «Il Santissimo Salvatore» e «La Madonna del Suffragio e le Anime Purganti». L’ultima pala d’altare restaurata è un dipinto su tela che raffigura il Sacro Cuore di Gesù. Per l’inaugurazione del completamento dei restauri il Gruppo Fai Giovani di Vercelli propone un ciclo di visite. L’evento si terrà presso la chiesa parrocchiale di San Salvatore a Vercelli dalle ore 14 alle 17 e dalle 18.30 alle 19.30, con un contributo a partire da 3 euro per gli iscritti Fai, 5 euro per i non iscritti. [Redazione]

Mostre che aprono
Un nuovo ciclo di mostre all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. «Caring for Art. Restauri in mostra» è una nuova iniziativa promossa dall’Opificio delle Pietre Dure per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del patrimonio artistico italiano. Opere selezionate che sono state oggetto di interventi conservativi presso l’Opd saranno temporaneamente esposte al Museo dell’Opificio con cadenza trimestrale, dove potranno essere ammirate subito dopo il restauro, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza. Prima mostra del ciclo: «Preziosi scrigni: due cofanetti eburnei dal tesoro del Duomo di Veroli», dal 14 febbraio al 14 maggio. [Redazione]

Addii
Adrien Fainsilber
. È morto l’11 febbraio, all’età di 91 anni, l’architetto e urbanista francese Adrien Fainsilber. Nato nel 1932 a Nouvion-en-Thiérache (Aisne) e laureatosi all’École des Beaux-Arts di Parigi nel 1960, Fainsilber si formò in urbanistica e arte del paesaggio nel Nord Europa e negli Stati Uniti, due discipline che si riflettono in molti dei suoi progetti. È diventato noto al grande pubblico nel 1986 per aver progettato la Cité des Sciences et de l’Industrie nel Parc de la Villette a Parigi e la sua sfera metallica, la Géode. Nello stesso anno gli viene assegnato il Grand Prix d’Architecture. È stato anche autore del Musée d’Art moderne et contemporain di Strasburgo, inaugurato nel 1998. [Redazione]

Alberto Vanelli
. È scomparso il 12 febbraio a Torino, all’età di 75 anni, Alberto Vanelli, per decenni dirigente della Regione Piemonte e per otto anni (dal 2008 al 2015) direttore del Consorzio La Venaria Reale. Figura centrale della cultura piemontese, Vanelli era nato a Palmanova (Ud) nel 1947. Laureatosi in Sociologia a Trento nel 1971, aveva vinto in quello stesso anno una borsa di studio presso il Comitato per gli studi politici e sociali della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino. Aveva militato in gioventù nel Pci, di cui era diventato dirigente a livello federale. Nel 1977 aveva vinto un concorso da funzionario della Regione e nel 1980 uno per dirigente dell’Assessorato alla Cultura. Aveva seguito attivamente, sotto l’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte di Giovanni Ferrero, l’iter per il restauro del Castello di Rivoli e per la costruzione del museo d’arte contemporanea al suo interno. Tra i progetti a cui collaborò fattivamente si possono ricordare l’istituzione del Museo Nazionale del Cinema e il suo trasferimento all’interno della Mole Antonelliana, la messa a sistema dell’insieme delle Residenze sabaude, poi riconosciute come Patrimonio dell’Umanità Unesco, l’apertura dell’Università del Piemonte orientale, l’istituzione del Salone del Libro, il restauro della Sacra di San Michele e la trasformazione del Museo Egizio in Fondazione. Dal 2007 era stato vicepresidente esecutivo del Comitato Italia 150, poi, dal 2008 al 2015, direttore del Consorzio La Venaria Reale legato alla Reggia sabauda, di cui aveva seguito il processo di recupero (il cantiere di restauro del complesso è stato il più grande del suo genere in Europa). Dal 2016 al 2022 è stato presidente della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani. Per l’editore Umberto Allemandi ha cocurato, insieme con Costanza Roggero e Mario Turetta, il volume Le Residenze sabaude. [Redazione]

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