Giorno per giorno nell’arte | 10 gennaio 2023

Oggi riapre a Pompei la Casa dei Vettii | Emmanuel Macron riconferma la riapertura di Notre-Dame per il 2024 | Trattativa non facile per i marmi del Partenone | La prima restituzione dagli Stati Uniti alla Palestina | Di nuovo all’asta il Casino dell’Aurora | La giornata in 13 notizie

Uno scorcio del giardino della Casa dei Vettii. Foto Luigi Spina. Parco Archeologico di Pompei. Foto tratta dal sito dell’Ansa
Redazione |

Oggi riapre a Pompei la Casa dei Vettii. Chiusa al pubblico per quasi vent’anni, riapre a Pompei la Casa dei Vettii, affascinante per la sua storia e per la raffinatezza dei suoi ambienti, le cui pitture sono  studiate in tutto il mondo. Gli scavi che la riportarono alla luce risalgono alla fine dell’Ottocento, mentre il restauro che si presenta oggi è stato studiato dalla metà degli anni Novanta del ’900. [Ansa]

Emmanuel Macron riconferma la riapertura di Notre-Dame per il 2024. Dopo un sopralluogo nel cantiere di ricostruzione della cattedrale parigina di Notre-Dame, effettuata ieri 9 gennaio in compagnia del primo ministro giapponese, in visita ufficiale, il presidente francese Emmanuel Macron ha riconfermato di attendersi la riapertura nel 2024, come originariamente previsto, del monumento gravemente danneggiato da un incendio nel 2019. [Le Figaro]

Trattativa non facile per i marmi del Partenone. I negoziati in corso tra Atene e il British Museum di Londra per la restituzione dei marmi del Partenone alla Grecia «non sono facili», ha ammesso il 9 gennaio il portavoce del Governo greco Yiannis Oikonomou. «Abbiamo fatto molta strada, sono stati fatti dei passi avanti e gli sforzi continuano», ha dichiarato durante un incontro con la stampa, senza fornire dettagli concreti sul loro contenuto. [Le Figaro]

La prima restituzione dagli Stati Uniti alla Palestina. Il Governo degli Stati Uniti ha restituito alla Palestina un manufatto in avorio risalente a quasi tremila anni fa. Si tratta di un cucchiaio d’avorio assiro, datato tra l’800 a.C. e il 700 a.C., utilizzato per spargere incenso sul fuoco durante le cerimonie religiose. Il manufatto è stato sequestrato nel corso di un’indagine sul finanziere newyorkese Michael Steinhardt, che in una dichiarazione del 2021 ha confessato che il suo tesoro di antichità del valore di 70 milioni di dollari comprendeva più di cento oggetti presumibilmente rubati. Il mercante di antichità israeliano Gil Chaya aveva venduto il cucchiaio a Steinhardt nel 2003. È la prima volta che un oggetto culturale viene rimpatriato dagli Stati Uniti al popolo palestinese [Torey Akers]

In Sicilia riaperta la necropoli di Solunto. Dopo 15 anni è tornata alla pubblica fruizione la necropoli fenicia di Solunto, nel comune di Santa Flavia (Pa). La riapertura, promossa dal Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato, diretto dall’architetto Domenico Targia, si è tenuta l’8 gennaio. L’antica città di Solunto venne fondata dai Fenici sulla costa settentrionale della Sicilia, alle pendici del Monte Catalfano, fra l’VIII e il VII secolo avanti Cristo. La necropoli è costituita da tombe a camera con una scaletta d’accesso scavata nel tufo. Alcune tombe scoperte contenevano manufatti  in terracotta di età ellenistica, ora esposti a Palermo al Museo Archeologico Regionale Salinas. L’area sarà aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 9 alle 16.30 e la domenica e i festivi dalle 9 alle 13. [Redazione]

A Modena a febbraio il quarto convegno della Fima. Si terrà a Modena il 13 e 14 febbraio (nella cornice della fiera Modenantiquaria, aperta al pubblico dall’11 e il 19) il quarto convegno della Fima-Federazione Italiana Mercanti d’Arte. Nel comunicato di annuncio dell’evento da parte dell’associazione si cita la necessità di definire con precisione la professione antiquariale nella società contemporanea europea confrontandosi con le realtà degli altri Paesi e con l’intento di proporre insieme regolamenti e leggi comuni. La sessione del 13 febbraio avrà come tema l’«Antiquario futuro»; quella del 14 l’«Antiquario in Europa». I precedenti tre convegni della Fima si sono tenuti a Siena (1997), Bologna (2000) e Milano (2012). [Redazione]

Non solo Sorolla e Picasso nel 2023 espositivo spagnolo. In Spagna Joaquín Sorolla e Pablo Ruiz Picasso sono i due grandi nomi del calendario espositivo 2023, che celebra il centenario della morte del primo e il 50mo anniversario della scomparsa del secondo, ma ce ne sono altri. Ad esempio, quest’anno ricorre il centenario di Hermenegildo Anglada Camarasa e Lucian Freud. Ma anche Juan Muñoz, Asger Jorn, Roni Horn, Oskar Kokoschka e Ibon Aranberi saranno oggetto di importanti mostre. [eldiario.es]

Il biglietto singolo degli Uffizi da 20 a 25 euro in alta stagione per il caro energia. Per far fronte all’aumento dei costi nel settore energetico ed edilizio, il Cda degli Uffizi ha deciso di aumentare il prezzo del singolo ingresso individuale alla Galleria delle statue e delle pitture: dal primo marzo sarà di 25 euro invece degli attuali 20. L’aumento riguarderà il solo ticket di accesso singolo per la Galleria delle statue e delle pitture ed esclusivamente in alta stagione (dal 1 marzo al 30 novembre). Introdotto in alta stagione però uno sconto mattutino per chi va al museo tra le 8.15 e le 8.55: paga 19 euro. [Ansa]

Due nuove presentazioni per il libro d’artista «Eredi Boggiano». Edito da Quodlibet e vincitore dell’Italian Council (X edizione, 2021), il volume Eredi Boggiano di Cristiano Berti verrà presentato il 12 gennaio alle ore 18 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, occasione in cui l’autore dialogherà insieme alla critica d’arte Gabi Scardi. Il tour proseguirà poi il 13 gennaio a Trieste allo Studio Tommaseo, con un evento inserito nell’ambito delle attività «libraryline» della Biblioteca Trieste Contemporanea. [Redazione]

330mila visitatori per la 23ma Esposizione Internazionale alla Triennale. Oltre 330mila visitatori hanno popolato la 23ma Esposizione Internazionale di Triennale Milano, dal titolo «Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries», che si è chiusa l’8 gennaio. La manifestazione, aperta al pubblico il 15 luglio 2022, ha registrato in totale 330.659 ingressi. [Redazione]

La vicenda di monsignor Michele Basso e del suo tesoro di arte antica. Il 6 gennaio è stato trovato morto nel suo appartamento, presumibilmente per un infarto, monsignor Michele Basso, anziano canonico di San Pietro e collezionista d’arte. La sua raccolta era stata impacchettata e messa al sicuro all’interno di una trentina di casse ignifughe, sigillate con l’autorizzazione della Segreteria di Stato e sistemate in un locale sotto la Cupola, in un luogo sconosciuto e sicuro. Le casse contengono una settantina di pezzi tra materiale archeologico, statue in marmo e di legno, dipinti su tela, tavole incise su rame e schizzi su carta. Vi sono tele della scuola di Mattia Preti, bozzetti di Pietro da Cortona, tavole del Guercino, di Goltzius, di Pasqualotto, oltre che sculture lignee del Seicento e persino una scultura in marmo bianca ispirata ai Prigioni di Michelangelo. Ma vi sarebbero anche alcuni falsi. Interpellato da dal «Messaggero» alcuni anni fa sui quadri, Don Basso aveva dichiarato: «Io ho donato tutto alla Fabbrica di San Pietro. Ora non sono più il proprietario. Non ne so più niente». Tra le altre opere, una copia di inizio Novecento del celebre Cratere di Eufronio pone una questione fondamentale. Il Cratere, che venne trafugato dai tombaroli nel 1971, esportato illegalmente negli Usa e acquistato dal Metropolitan di New York, era stato al centro di un braccio di ferro diplomatico con l’Italia. La copia ora in Vaticano potrebbe rimettere tutto in discussione: confuterebbe la data del rinvenimento dell’originale che il Metropolitan ha dovuto restituire. Se il Cratere è stato ritrovato nel 1971 in uno scavo clandestino vicino a Cerveteri, come è possibile che ne esista una copia realizzata ai primi del Novecento? [Il Messaggero]

Mostre che aprono
A Palazzo Caffarelli si continua a raccontare l’archeologia. È aperta nel romano Palazzo Caffarelli dal 13 gennaio al 24 settembre la mostra «Roma della Repubblica. Il Racconto dell’archeologia», con 1.800 opere, quasi tutte mai esposte e visibili dopo anni di restauri: sculture di marmo, bronzi, terrecotte, databili dal V alla metà del I secolo a.C., che fanno parte delle collezioni comunali di Roma conservate nei magazzini e nei musei della Soprintendenza. È il secondo capitolo, dopo la mostra del 2018 «La Roma dei Re», del ciclo «Il Racconto dell’Archeologia» che continuerà nei prossimi anni. Il progetto è a cura di Claudio Parisi Presicce e Isabella Damiani, è promosso dalla Direzione Musei Archeologici e Storico-artistici ed è basato principalmente su materiali da decenni nei depositi che, dopo restauri in cui si sono intrecciati metodi di indagine tradizionali e innovative tecniche di ricostruzione, rivelano un nuovo volto. Elemento comune delle opere esposte a Palazzo Caffarelli è il sorprendente «colore restituito» delle figure e dei monumenti funerari. [Tina Lepri]

Addii
Marilyn Stafford
. La fotografa britannica (ma americana di nascita) Marilyn Stafford, morta il 2 gennaio all’età di 97 anni, attribuiva gran parte del suo successo alla serendipità: trovarsi nel posto giusto al momento giusto. «Penso che ci siano folletti o piccoli angeli custodi che aleggiano su di me», ha detto una volta. Ma molte delle occasioni felici che segnarono i suoi 40 anni di carriera internazionale come fotografa di strada, ritrattista e fotografa di moda, le furono portate dalla sua natura gregaria e dal suo spirito avventuroso. Da Cleveland, in Ohio, sua città di nascita, nel dopoguerra si trasferì a New York per lavorare come attrice. Per pagare l’affitto trovò il suo primo lavoro fotografico come assistente del fotografo di moda Francesco Scavullo. Le sue doti canore le procurarono un ingaggio a Parigi nel locale di cabaret Chez Carrère, dove conobbe Robert Capa e poi Henri Cartier-Bresson, cofondatori dell’agenzia fotografica Magnum. I soggetti dei ritratti di Stafford vanno dallo scienziato Albert Einstein alla cantante Edith Piaf, dalla top model Twiggy all’attrice Sharon Tate, dall’attore Lee Marvin allo scrittore Alberto Moravia. [Claudia Barbieri]

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