Geografia rinascimentale

Tre sedi per sfidare la psicosi post terremoto

Stefano Miliani |  | Urbino

Nel 2015 la mostra «Rinascimento segreto» fu annunciata, rinviata, infine saltò. Due anni dopo Vittorio Sgarbi la realizza e dal 13 aprile al 3 settembre riunisce opere del Quattrocento fino alla metà del Cinquecento provenienti da fondazioni bancarie, istituzioni e privati e le disloca in tre sedi: la sala del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino, i Musei Civici di Palazzo Mosca a Pesaro e la Pinacoteca Civica di Fano. Il pensiero di fondo è esporre pezzi che raramente o mai vengono esposti in pubblico scandendo la «geografia artistica» italiana per aree e scuole: da quella lombarda al Centro Italia, con in prima fila i territori marchigiani e umbri proponendo lavori, tra gli altri, di Cola dell’Amatrice, Lorenzo Lotto, Paolo da Visso, Nicolò di Liberatore detto l’Alunno e Perugino.

«Alla fine è stato meglio fare la mostra adesso che non due anni fa», confessa lo storico dell’arte
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