
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine


Giusi Diana
Leggi i suoi articoli
Si svolge sino al 14 giugno «Il Futuro sopravvenuto, Arte-azione, comunicazione e postumano nel Futurismo», mostra allestita nell’ex Chiesa del Carmine, in occasione del Vertice G7 del 26 e 27 maggio che porterà a Taormina i leader mondiali.
Sono 70 le opere provenienti da collezioni private (Futur-Ism, Collezione Ventura, Collezione Trust Aletta e Fondazione Cirulli) tra dipinti, grafiche, sculture, fotografie e manifesti che ruotano intorno a «Complesso plastico colorato di frastuono+Velocità» (1913) di Giacomo Balla, a metà tra pittura e scultura.
La rassegna, curata da Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta con Serena Dell’Aira, prova a riflettere sull’attualità del Futurismo, ora che, citando Enrico Crispolti la «realtà sopravvenuta» ha portato alle estreme conseguenze l’immaginazione tecnologica preconizzata dai futuristi. Tra le opere esposte, «Subway (folla ai treni sotterranei)» (1930) di Fortunato Depero, «Numeri Simpatizzanti» (1924) di Balla, fotografie di Tato, un fotomontaggio di Bruno Munari degli anni Trenta ed «Ebbrezza d’ubriaco» (1928) del futurista siciliano Giulio D’Anna. Catalogo Lantana Editore.