«Traubern=Zucker» (1931), di Kurt Schwitters (particolare)

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«Traubern=Zucker» (1931), di Kurt Schwitters (particolare)

Fresche sperimentazioni di collage e fotocollage storici

Alla Fondazione Cirulli una quarantina di opere dalle sue collezioni tra Dada e Futurismo, con, tra gli altri, Raoul Haussmann, Kurt Schwitters, Hannah Hoch, Bruno Munari, Thayaht e Vinicio Paladini

Dopo un assaggio ad Arte Fiera, in una torretta espositiva su ruote che fungeva da agile supporto, ora è allestita nella sede della Fondazione Cirulli, un edificio paradigma dell’architettura industriale del dopoguerra progettato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1960.

La mostra Cut&Paste. Fotocollage tra Dada e Futurismo, aperta dal 16 aprile al 17 dicembre, è l’occasione per vedere e comprendere nella loro consistenza tattile e oggettuale una quarantina di opere, tra collage e fotocollage, selezionate dalla collezione permanente nel quadro del progetto «L’Archivio animato», un concept ideato con la collaborazione di Jeffrey Schnapp e ormai ben collaudato, che consente di conciliare la programmazione temporanea di approfondimenti tematici e l’esposizione a rotazione della vasta ed eclettica raccolta.

Storico dell’arte medievale e del Novecento italiano, docente universitario (a Stanford e ad Harvard), tra i primi a proporre modelli di interazione nel campo degli studi di digital humanities, Schnapp ha definito con i collezionisti una modalità versatile e didattica per valorizzare l’eterogeneità di lavori e tendenze (pittura, scultura, design, arti decorative, pubblicità) attraverso dei focus che scandagliano temi della ricerca visuale, ancorandosi a materiali originali, spesso rari o inediti.

In questa occasione la formula «taglia e incolla» introduce una riflessione sulla freschezza della sperimentazione di quelle tecniche espressive antiaccademiche che, care alle Avanguardie storiche internazionali tra gli anni Dieci e Trenta del ’900, sono ancora capaci di stupirci.

Materiali poveri, sensibilità votata all’antimonumentale, gusto per l’effimero, sarcasmo, aleatorietà, caos; nonsense ma anche la preziosa capacità di comporre e restituire pienamente la tensione emotiva e creativa dei momenti di svolta, dagli inquieti pionieri del collage di Dada-Berlin come Raoul Haussmann, Kurt Schwitters e Hannah Hoch, ai fotocollage futuristi di Bruno Munari, Thayaht e Vinicio Paladini, fino alla delicata poesia materiale di Jean Cocteau.

«Traubern=Zucker» (1931), di Kurt Schwitters (particolare)

Valeria Tassinari, 14 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

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Fresche sperimentazioni di collage e fotocollage storici | Valeria Tassinari

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