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Frances Morris allarga la Tate con Artist Rooms

Martin Bailey

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Sarà Frances Morris, 57 anni, attuale direttrice della collezione internazionale d’arte della Tate, a guidare la nuova Tate Modern, che si accinge a inaugurare il prossimo 17 giugno i nuovi spazi nella «torre» progettata da Herzog & de Meuron. La Morris, studi al Courtauld e un’esperianza all’Arnolfini gallery di Bristol, è entrata come curatrice alla Tate nel 1987. Succede a Chris Dercon, che lascia la direzione del museo londinese dopo 5 anni per andare a dirigere (dal 2017) il teatro Volksbühne di Berlino.

L’estensione della nuova Tate Modern avrà una galleria di «Artist rooms», una collezione donata dal mercante londinese, oggi in pensione, Anthony d’Offay. Una grande sala al quarto livello del nuovo edificio proporrà a rotazione (l’allestimento cambierà ogni anno) opere di uno dei 40 artisti rappresentati nella collezione, a partire dalla mostra inaugurale dedicata a Louise Bourgeois (di cui saranno presentati anche alcuni degli ultimi lavori, realizzati prima della morte avvenuta nel 2010, a 98 anni).

La fondazione di D’Offay contribuisce anche finanziariamente al progetto di ampliamento del museo, del costo di 260 milioni di sterline. Nel 2008 la Tate e le National Galleries of Scotland hanno acquistato congiuntamente per 26,5 milioni di sterline la raccolta delle «Artist Rooms», valutata 125 milioni. L’idea era di portare in giro una «stanza» di opere dedicate a un singolo artista nelle gallerie di tutto il Regno Unito. A oggi opere scelte  della collezione sono state esposte in 76 spazi di tutto il Paese e viste da quasi 40 milioni di persone. Il direttore della Tate, Nicholas Serota, definisce la collezione delle Artist Rooms «il più importante dono di arte contemporanea alla Nazione».

Dal 2008, la collezione è passata da 725 a 1.600 opere grazie a ulteriori donazioni di d’Offay e degli artisti rappresentati. E continua a espandersi: dalla Lichtenstein Foundation, ha dichiarato Serota a «The Art Newspaper», nostra edizione internazionale, potrebbe arrivare una donazione di 16 stampe di grande formato di Roy Lichtenstein; andranno ad aggiungersi alle opere già donate da d’Offay.

Martin Bailey, 02 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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Frances Morris allarga la Tate con Artist Rooms | Martin Bailey

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