Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. «Gli eventi della vita umana, pubblici o privati che siano, sono così intimamente legati all’architettura che la maggior parte degli osservatori dai resti dei loro monumenti o dalle loro reliquie domestiche nazionali possono ricostruire nazioni o individui in tutta la verità dei loro costumi», scriveva nel 1834 Honoré de Balzac in uno dei tanti volumi della sua Commedia umana. Il programma «Meeting Architecture III: Fragments» della British School di Roma, curato per il terzo anno da Marina Engel, riflette sui temi della rovina e del frammento urbano come luoghi di memoria, emozioni, ideologie attraverso l’opera di architetti, artisti e storici riuniti in un ciclo di due mostre e cinque conferenze, con il focus sul Medio Oriente.
Si parte giovedì 10 dicembre alle ore 18 con la lecture «Cultura, identità e genocidio» di Robert Bevan, critico dell’architettura e giornalista, presentato da Pippo Ciorra, senior curator del MaXXI Architettura, e con la proiezione in anteprima di un estratto del documentario «The Destruction of Memory» diretto da Tim Slade e prodotto da Vast Productions Usa che sarà presentato ufficialmente a New York agli inizi del prossimo anno.
Seguono da 12 febbraio al 4 marzo la lecture e la mostra dell’artista libanese Akram Zaatari, che abbiamo già apprezzato alla Biennale di Venezia di due anni fa, in aprile la lecture dell’architetto Francesco Bandarin, dal 2010 vicedirettore generale per la cultura dell’Unesco, dal 3 al 24 maggio lecture e mostra del fotografo e videoartista israeliano Dor Guez, il 30 maggio la lecture dell’architetto Eyal Weizman, direttore del Centro di ricerca di architettura al Goldsmiths, University of London, che contestualmente terrà un workshop al MaXXI.
Da settembre 2016 a maggio 2017 il focus si sposterà sull’Europa Centrale e dell’Est, con l’artista polacco Miroslaw Balka, il docente di architettura presso l’Università della Pennsylvania Joseph Rykwert, l’architetto polacco Grzegorz Piatek, la grande esperta di patrimonio culturale in Bosnia (e della sua distruzione negli anni Novanta) Helen Walasek, la videoartista serba Dragana Zarevac.


Altri articoli dell'autore
Tra Foro Romano e Palatino sono stati ritrovati i resti di una lussuosa dimora con una sala per banchetti a forma di grotta e uno straordinario mosaico impreziosito con conchiglie, vetri e tessere blu egizio
Si inizia con l’enigmatico scultore ateniese. Altre due monografiche saranno dedicate a Prassitele e a Skopas
Stéphane Verger nel chiostro di Michelangelo ha fatto eseguire interventi su sette teste di animali antiche (quattro di età adrianea e tre rinascimentali) e ne ha commissionata un’ottava a Elisabetta Benassi
Lo scavo condotto dalla Soprintendenza speciale di Roma ha riportato alla luce strutture in laterizio e un sontuoso apparato decorativo riconducibili a una committenza di altissimo rango, quasi sicuramente imperiale