Fotografiska sceglie Berlino, Miami e Shanghai

Abbandonato il progetto londinese causa Brexit e pandemia, l'istituzione «ripiega» annunciando l’apertura di tre nuovi poli preparandosi a diventare uno dei più grandi musei privati al mondo

La nuova sede di Fotografiska a Berlino La nuova sede di Fotografiska a Shangai La nuova sede di Fotografiska a Miami
Chiara Coronelli |

Abbandonato il progetto della nuova sede londinese per ostacoli dovuti alla Brexit e alla pandemia, Fotografiska «ripiega» annunciando l’apertura di tre nuovi poli a Berlino, Shanghai e Miami. I primi due saranno inaugurati nell’autunno di quest’anno, mentre per Miami si dovrà aspettare il 2023. Il museo privato dedicato alla fotografia, fondato a Stoccolma nel 2010 dai fratelli Per e Jan Broman, e con all’attivo dal 2019 anche le due sedi di Tallin e di New York, procede nell’espansione di un impero che da sempre coniuga la cultura con l’intrattenimento, assicurandosi un pubblico quanto mai eterogeneo.

La sede berlinese, con una superficie di quasi 5.500 metri quadrati, occuperà il grande magazzino costruito nel 1908 nel centro storico della ex Berlino Est, lungo la Oranienburger Strasse. Convertito in prigione nazista durante la guerra, dopo la riunificazione delle due Germanie diventa residenza di un collettivo di artisti, e fino al 2011 conosciuto come Kunsthaus Tacheles, poi sgomberato e chiuso. Il Tacheles, affidato per la ristrutturazione agli architetti Herzog & de Meuron, secondo Broman è «uno degli edifici più interessanti della città dal punto di vista storico e culturale. Davvero la casa perfetta per Fotografiska in Germania».

Per Shanghai la scelta è caduta su uno dei quattro magazzini storici risalenti ai primi del secolo scorso lungo il fiume Suzhou. Il suo interno, secondo il progetto dello studio Neri & Hu, si svilupperà in 4.600 metri quadrati su quattro piani, tra spazi espositivi, un concept store, un ristorante e un lounge bar. Mentre ad accogliere la seconda sede statunitense sarà il quartiere di Allapattah, uno dei più antichi insediamenti di Miami, ora caratterizzato da una forte presenza latino-americana e da un variopinto melting pot culturale. Anche qui si tratta di un ex magazzino, prima adibito alla produzione di porte e poi a mercato alimentare, affidato al Rockwell Group che curerà la ristrutturazione dei suoi quasi 4mila metri quadrati, dove si troveranno anche un cortile esterno centrale e un rooftop garden.

Con le nuove aperture l’istituzione diventa uno dei più grandi musei privati al mondo, confermandosi organismo di diffusione di una cultura visiva che intende integrarsi nel tessuto della comunità circostante, come spiega bene Yoram Roth, partner di maggioranza: «Fotografiska non vuole essere un deposito d’arte in sale silenziose e sacre, ma un luogo di interazione vibrante e creativa. Vogliamo favorire e avviare cambiamenti. Innovazione, inclusione, ispirazione e sostenibilità sono elementi centrali del nostro lavoro in questo senso».

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