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Foreste di carta

Due le mostre aperte dall’Istituto centrale per la grafica nella sua sede di Palazzo Poli

Fino al primo novembre nelle sale al piano nobile è allestita una personale del milanese Giovanni Frangi, classe 1959, che proprio a Roma nel 1996 partecipò alla XII Quadriennale vincendo il premio della Camera dei Deputati. A Roma l’artista torna ciclicamente, nel 2010 al Teatro India con i sei grandi dipinti «La règle du jeu» e due anni fa al MaXXI con «Mollate le vele», stendardo di 6x3 metri in occasione del XII Seminario nazionale di Jonas, il centro di clinica psicoanalitica di Massimo Recalcati. Ora Frangi ha accettato la sfida con la specificità dell’Istituto che lo ospita, ossia la carta come supporto.

Il progetto «Settembre» si sviluppa su tre tipologie di carta, di grana e peculiarità differenti: la Hahnemuhle bianca di fabbricazione tedesca  e la Fabriano nera, più un cartone prodotto dalle Cartiere dell’Adda. L’artista lombardo resta fedele al grande formato e ai suoi temi, la natura e il paesaggio nelle loro varie declinazioni: questa volta però sembra come strutturarli, spiega,  «dentro costruzioni che rivelano un impeto inedito, un’ambizione a misurarsi con l’ampiezza e l’estrinsecità che è la cifra di Roma». Nelle serie «San Pietro», sono protagoniste grandi foreste su cartone, e in «Fontanamare», tronchi d’alberi si ergono come colonne, mentre nella serie «Trevi» l’acqua si colora di un fucsia sfacciato, cinematografico. Roma, e la passione per Mario Schifano, s’intrecciano e sovrappongono spesso, come nelle palme della serie «Grazia». 

Nelle salette al piano terra, in collaborazione col Polo Museale del Friuli e l’Archivio di Stato di Fiume, sono invece  in mostra fino al 7 novembre 82 disegni della cartella «Viaggio artistico attraverso l’Istria» di Pietro Nobile (Campestro, 1776-Vienna, 1854), architetto ticinese, professore universitario e ingegnere in capo della Direzione delle Fabbriche di Trieste. Sono schizzi a matita e penna di vedute, paesaggi, panorami e monumenti di città realizzati a corredo dei suoi progetti per opere pubbliche o conservazione dei monumenti, testimonianze oggi preziose del patrimonio istriano dell’epoca.

Federico Castelli Gattinara, 08 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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Foreste di carta | Federico Castelli Gattinara

Foreste di carta | Federico Castelli Gattinara