Un'immagine della passata edizione del Salone fiorentino: la presentazione del restauro dell'«Ultima Cena» di Giorgio Vasari, danneggiata dall'alluvione del 1966

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Un'immagine della passata edizione del Salone fiorentino: la presentazione del restauro dell'«Ultima Cena» di Giorgio Vasari, danneggiata dall'alluvione del 1966

Firenze, il restauro tra tradizione e innovazione

La VI edizione del Salone dà ampio spazio alle tecnologie più avanzate

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Laura Lombardi

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Firenze. Il 16, 17 e 18 maggio nella sede di Villa Vittoria del Palazzo dei Congressi apre il Salone dell’Arte e del Restauro 2018, una manifestazione che mira non solo ad aggiornare gli esperti del settore, ma a sensibilizzare l’attenzione di politici e investitori internazionali verso il mercato dei beni culturali e del restauro, in una città che, grazie alla presenza dell’Opificio delle Pietre Dure, vanta da lungo tempo una competenza particolare in materia.

Grazie ad accordi internazionali e alle collaborazioni con personalità, aziende ed enti di eccellenza il Salone a ogni edizione (siamo alla sesta) estende le sue proposte. Da quest’anno gli incontri «B2B» mirano a incentivare le sinergie tra aziende italiane ed estere con aggiornamenti sulle ultime ricerche e tendenze, promuovendo anche eccellenze artistiche nel campo dell’artigianato made in Italy.

Uno sguardo in particolare è rivolto ai giovani, alla specializzazione nel management dei beni culturali e agli indirizzi del restauro dell’arte contemporanea. I numeri previsti si aggirano intorno alle 19mila presenze, con 160 espositori, talking corner (come quello sulla valutazione dei rischi sismici il 17 maggio), presentazioni di volumi (come quello edito da Sillabe sulla Cappella dei Principi a cura di Vincezo Vaccaro e Franco Vestri, il 17 maggio) e mostre. 

Nella lunga serie di eventi previsti (circa 130, con oltre 400 relatori) eventi si segnalano ad esempio tra quelli del 16 maggio il convegno «Verso l’anno di Leonardo: carte e terre. Il Codice sul volo degli uccelli e i paesaggi disegnati» (e altri eventi nei giorni successivi, in previsione dell’anno leonardesco, 2019), ma anche «Archeologia, Tutela e lavoro. Nuovi scenari tra tutela e prassi», «La collezione dei tessili del Museo Archeologico Nazionale di Napoli», «Beni culturali, mercato e traffici illeciti», e la convention a Palazzo Spinelli (dal 16 maggio in poi).

Per il 17 molto atteso è il convegno internazionale «Florence Heri-Tech-The Future of Heritage Science and technologies», ma si segnala anche «Arte contemporanea negli spazi pubblici», «L’Opera del Duomo e i suoi restauri». Tra gli eventi del 18 maggio, la giornata dell’Opificio delle Pietre Dure «Storia, scienza e tecnica per il restauro» o il convegno su «Siria 2018: dalla distruzione alla ricostruzione cel patrimonio archeologico». A sostegno dei restauratori, in collaborazione con The Friends of Florence Foundation, sarà assegnato il IV Premio Friends of Florence-Salone Restauro di Firenze 2018: il progetto vincitore, tra oltre un centinaio presentati, potrà disporre di 20mila euro, per un intervento di restauro, tutela e conservazione su un bene culturale presente in città.

Un'immagine della passata edizione del Salone fiorentino: la presentazione del restauro dell'«Ultima Cena» di Giorgio Vasari, danneggiata dall'alluvione del 1966

Laura Lombardi, 14 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

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