Finalmente vedremo i capolavori Torlonia

Paolo Moreno |

Nel bene e nel male gli esperimenti museali connotano la vita romana. Sulla via Ostiense la Centrale Montemartini offre un ossimoro di macchine epocali e scultura classica a chi lascia la città per l'aeroporto. A piazza Augusto Imperatore intercetta il nostro percorso la perenne provvisorietà del cantiere dell'Ara Pacis, detta Cernobyl nell'ironia dei Quiriti per l'impenetrabile «sarcofago» che l'ha sepolta. Ogni Amministrazione ha la sua archeologia nell'armadio e l'assuefazione è nemica delle speranze, ma quando si tratta di responsabilità privata la condanna è pronta. Riparte il compianto per la scomparsa collezione Torlonia di antichità, che fino agli anni Sessanta del secolo scorso si visitava nell'edifìcio tra la Lungara e via Corsini: fu allora rimossa per la trasformazione delle innumerevoli sale in appartamenti d'affìtto. Dopo le diatribe che giunsero alla minaccia di sequestro, riprendono le
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