Ferranti, Giacomelli con Burri e superstimoli cromatici

Al MaXXI un protagonista della promozione dell’arte contemporanea, due modi paralleli di rappresentare il paesaggio e la produzione artistico-scientifica di un collettivo romano

L’omaggio a Richard Nonas (recentemente scomparso) in forma di allestimento di un’opera ambientale nella mostra sull’Archivio Ugo Ferranti al MaXXI
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

Con «Archivio Ugo Ferranti. Roma 1974-1985» il MaXXI celebra fino al 30 aprile un protagonista della promozione dell’arte contemporanea nella Capitale. Ugo Ferranti (morto nel 2008) promosse infatti nella galleria che portava il suo nome mostre di LeWitt, Buren, Toroni, Paolini, Tuttle, Nonas, Schifano, Kounellis, come pure, nei primi anni ’80, quelle di Dessì, Gallo, Nunzio, Bianchi e Francesca Woodman.

Lettere, manoscritti, fotografie, manifesti e pubblicazioni, tratti dall’archivio concesso in comodato d’uso al MaXXI, raccontano dei rapporti con artisti e critici, con gallerie straniere e musei, in una stagione complessa e dinamica della ricerca artistica, nel suo passaggio da posizioni minimaliste, concettuali e ambientali, a un recupero dei mezzi tradizionali del fare arte. A Richard Nonas, recentemente scomparso, la mostra dedica un omaggio in forma di allestimento di una sua opera ambientale.

Fino al 6 febbraio, sempre al MaXXI, la mostra «Giacomelli e Burri. Fotografia e immaginario materico», a cura di Alessandro Sarteanesi e Marco Pierini, perlustra due modi paralleli, ma sotterraneamente interrelati, di rappresentare il paesaggio (fisico o mentale) come materia viva cui dar forma mediante l’immagine.

Opere grafiche e multimateriche di Alberto Burri entrano così in dialogo con fotografie di Mario Giacomelli dei cicli «Metamorfosi della terra», «Presa di Coscienza della natura», «Storie di terra», sviluppati tra anni ’50 e ’80, nell’intento di evidenziare l’affinità di concezione d’immagine nei processi astrattivi di rappresentazione della natura.

Fino all’8 maggio, infine, il museo romano presenta sotto il titolo «Superstimolo» alcuni saggi della produzione artistico-scientifica del collettivo Numero Cromatico, nato nel 2011 a Roma all’insegna dell’interesse per le relazioni tra arte, neuroscienze, psicologia sperimentale e fisiologia della percezione.

Suoni, odori, materie, forme e colori sono offerti alla fruizione, in spazi immersivi, con l’intento di suscitare reazioni. L’esperienza estetica si trasforma così in realtà relazionale, in cui la fruizione va vissuta come cooperazione e l’opera è sempre in divenire.

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