Fabrizio Clerici meraviglioso visionario

Alla Gnam più di cento opere del più surrealista dei pittori italiani del fantastico

«Piccolo nido di struzzi» (1953), di Fabrizio Clerici (particolare)
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea torna a far luce su Fabrizio Clerici (1913-93) con la mostra «L’atlante del meraviglioso», a cura di Giulia Tulino, visitabile fino al 2 ottobre.

Oltre cento opere, tra dipinti, incisione e lavori su carta, ripercorrono il viaggio visionario del più surrealista dei pittori italiani del fantastico. Nella sua pittura enciclopedica fece riferimento alla cultura classica e ai miti greci, alla storia dell’arte e al mondo onirico, all’insegna di una messa in scena dell’opera, che risentiva della sua intensa attività di scenografo.

Nella fitta trama di rimandi colti e mirabolanti invenzioni, serpeggiano sovente anche richiami a Magritte, Ernst, Dalí, oltre che all’amico Savinio. La mostra nasce dalla recente acquisizione dell’Archivio Fabrizio Clerici da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

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