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Un'opera di Giovanni Battimiello esposta nella mostra «mArgine» a Ercolano

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Un'opera di Giovanni Battimiello esposta nella mostra «mArgine» a Ercolano

Ercolano, i mArgini da superare

Redazione GDA

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Ercolano (Napoli). Nelle Scuderie della Real Villa della Favorita, una delle ville settecentesche del Miglio d’oro ad Ercolano, progettata da Ferdinando Fuga, dal 22 settembre fino al 22 ottobre la Shazar Gallery presenta «mArgine», la personale di Giovanni Battimiello. Un ciclo di circa trenta tele che offre uno sguardo multiforme all’attraversamento e al viaggio interiore attraverso la pittura.

Il mArgine del titolo prende forma nella linea centrale dei quadri definendo l’obiettivo del cammino, lo spazio a cui ambire e che tuttavia non corrisponde a un luogo ma a uno guardo verso l’ignoto. Il progetto pittorico riporta le tappe che, nell’immaginario dell’artista, compiono gli immigrati che lasciano le sponde africane per giungere dall’altra parte del mare. La scrittura di Battimiello accompagna in una storia di ricerca la cui tensione emotiva e psicologica si stempera solo nel taglio centrale, unico appiglio verso il quale si muove il protagonista.

In alcune tele il cielo sembra scivolare liquido verso la terra, in altre un guizzo di luce si fa strada fra gli anfratti nervosi mentre tutto si placa quando due piani sabbiosi si incontrano placidi nella cesura del margine. Le velature che si intravedono nelle composizioni scompaiono a un’analisi più ravvicinata, la tela mostra un gesto corposo, la sovrapposizione di stesure, l’uso della spatola e del pennello che lavorano il colore, lo plasmano insieme al buio della pece che lieve si mette da parte per una lettura su più livelli. Appare così nel pieno turbinio astratto uno schema preciso, una volontà di ordine definito su cui si appoggia la costruzione scenica.

Il margine di Battimiello è denuncia, è critica all’esclusione, assurge a barriera aperta, a orizzonte dall’ampio respiro. Il rimando è immediato al margine sociale, alle periferie vissute come opportunità, come dimensione ampia e umana e come punto di partenza di un percorso labiritico fatto da edifici che occludono la vista e da folle chiassose.

Un'opera di Giovanni Battimiello esposta nella mostra «mArgine» a Ercolano

Redazione GDA, 19 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

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