Druso, testa-ritratto in marmo pario, I secolo d.C.

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Druso, testa-ritratto in marmo pario, I secolo d.C.

Dopo Tiberio, Druso torna a Roma

Esposta presso la sede centrale dei Carabinieri TPC a Roma, la testa-ritratto di I secolo d.C., sottratta al Museo Civico di Sessa Aurunca durante la Seconda Guerra Mondiale

Federico Castelli Gattinara

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Roma. Prima è stata la volta della testa di Tiberio, esposta nella sede centrale dei Carabinieri TPC di piazza Sant’Ignazio lo scorso fine marzo in vista dell’appuntamento a Firenze del G7 dei ministri della cultura. Oggi, stessa sede, è la volta della testa del figlio del grande imperatore giulio-claudio, il generale Druso, una splendida testa-ritratto in marmo pario di I secolo d.C. sottratta, come quella del padre, durante il drammatico periodo di occupazione della Seconda Guerra Mondiale, dal Museo Civico di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Entrambe i marmi finirono con varie peripezie negli Stati Uniti e sono rientrate, il Tiberio lo scorso gennaio, il Druso il 1° giugno. Le indagini dei magistrati hanno appurato che il marmo, commercializzato in Francia e arrivato in America, era stato acquistato nel 2004 dal Museo di Cleveland, con cui si è aperta una trattativa per la restituzione anche grazie a una pubblicazione del 1926 che lo attestava, insieme ad altre tre teste, tra i ritrovamenti di uno scavo archeologico nel criptoportico dell’antico teatro romano di Sessa Aurunca. Il Druso sarà esposto tutti e cinque i sabati di settembre (2, 9, 16, 23 e 30), gratuitamente, dalle ore 10 alle ore 14.

Druso, testa-ritratto in marmo pario, I secolo d.C.

Federico Castelli Gattinara, 31 agosto 2017 | © Riproduzione riservata

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