Atene. Durante la conferenza stampa il direttore Adam Szymczyk ci ha invitato a un’esplorazione geografica di Documenta-Atene, diremmo peripatetica visto il contesto, in cui immergerci per la città senza preconcetti gerarchici fra mostre principali e installazioni singole, vivendo i giorni della preview (ma vale anche per l’apertura al pubblico dell’8 aprile) come un momento privilegiato di incontro e confronto capace di far germinare il nostro pensiero.
Complice la poca chiarezza dei mappe che illustrano il percorso in città e la stringatezza delle informazioni in didascalia (autore, titolo e data, raramente qualche informazione sull’opera) lo stato d’animo è in effetti quello di chi vaga e osserva in libertà. Gli stessi materiali editoriali aggiungono e aprono nuovi pensieri legati alle opere ma, di fatto, propongono un approfondimento trasversale di quanto esposto, in un pensiero rizomatico ... (l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)