Disegni potenti e tormentati di Pontormo

Il fondo di ventinove fogli di Jacopo Carucci è presentato per la prima volta nella sua interezza nelle sale espositive della Calcografia dell’Istituto centrale per la grafica di Roma

«Madonna con il Bambino e san Giovannino» (1514-1515) di Pontormo (particolare)
Arianna Antoniutti |  | Roma

L’Istituto centrale per la grafica di Roma possiede, nella sua collezione di disegni, un fondo di ventinove fogli dell’artista toscano Jacopo Carucci, nato a Pontormo nel 1494. Dal 14 dicembre al 20 marzo, il corpus di disegni di Pontormo è presentato, per la prima volta nella sua interezza, nelle sale espositive della Calcografia nella mostra «Di mano di Jacopo da Puntorme. Disegni di Jacopo da Pontorme nelle collezioni dell’Istituto centrale per la grafica».

I preziosi fogli, alcuni di essi inediti, fanno parte di uno dei tre fondi storici della collezione dell’Istituto: il Fondo Nazionale, la collezione della Calcografia e il Fondo Corsini. A quest’ultimo, costituito da oltre 6.400 fogli, appartengono i disegni di Pontormo ora in mostra, con la sola eccezione di un disegno acquistato dal Gabinetto Nazionale delle stampe nel 1913.

La collezione Corsini era di proprietà del colto cardinale Neri Maria Corsini, nipote di Clemente XII. La collezione di grafica, secondo i dettami del collezionismo settecentesco, era raccolta in volumi e custodita nella Biblioteca Corsiniana accanto a stampe e manoscritti. Ampliata nel corso dell’Ottocento, nel 1883 venne donata dal principe Tommaso Corsini all’Accademia dei Lincei, mentre, a partire dal 1895, numerosi volumi contenenti i disegni e le stampe diedero origine al Gabinetto Nazionale delle Stampe.

Curata da Mario Scalini, Alessandro Cecchi e Giorgio Marini, la mostra consente non solo di ammirare i ventinove fogli ma, grazie a facsimile, anche i disegni presenti sul verso di diciotto di essi. Le invenzioni manieriste di Pontormo, la sua linea potente e insieme tormentata, sono mirabilmente esemplificate in sanguigne come il «San Cristoforo» (1519-22), la «Lunetta con santa Cecilia» (1516-18), studio preparatorio per l’affresco realizzato sopra la porta della Confraternita di Santa Cecilia a Fiesole, andato distrutto intorno al 1730, o lo studio per la Pala Pucci, (1516-ante 1518), capolavoro dipinto dal pittore per la Chiesa di San Michele Visdomini a Firenze. Catalogo Allemandi Editore.

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